Cameri - Riceviamo e pubblichiamo: «Ho letto con attenzione e interesse gli articoli di stampa dedicati alla candidatura di Valeria Galli a sindaco – commenta Rosa Maria Monfrinoli, primo cittadino di Cameri – Innanzitutto mi permetto di fare i miei auguri alla consigliera Galli in questa sua nuova, ma ennesima, avventura politica. Senza entrare troppo nel merito delle dichiarazioni, vorrei permettermi qualche considerazione. Leggo che la sinistra vuole far ripartire Cameri. Leggo che parla di ricostruzione. Leggo ancora che si dedicherà al lavoro, alla scuola e alle politiche giovanili. Tutto bellissimo: ma vorrei ricordare alla candidata Galli che per quasi vent’anni, ovvero fino alla mia elezione nel 2009, è stata consigliere e poi assessore comunale a Cameri. E poi le vorrei ricordare che dal 2004 al 2009 è stata assessore provinciale al lavoro. Non mi pare proprio che tutte queste emergenze di cui parla siano spuntate dal nulla in questi anni. Leggo infatti che il consigliere Pacileo parla giustamente del loro “Progetto Cameri” come di un’iniziativa nata vent’anni fa. Mi domando allora dove sia questa sferzata di novità e di ricostruzione che tanto vanno sbandierando. Dicono anche che non ascolto i cameresi e che è impossibile parlare con me: io sono sempre a disposizione. Ovviamente nei limiti in cui mi è umanamente possibile farlo, divisa tra Comune, incontri, scuola e famiglia, che troppo spesso trascuro. Avere una famiglia è impegnativo. Come i cameresi sanno, mi possono parlare non solo negli orari di ricevimento in ufficio ma praticamente sempre. Mi fermano per strada e mi telefonano in ogni momento: ed è giusto che sia così. Non basta “timbrare il cartellino” in ufficio per essere vicini alla gente».
«Hanno poi parlato del Patto di stabilità – continua Monfrinoli - Premesso che alla maggior parte dei cameresi forse queste beghe burocratico-politiche nemmeno interessano, mi fa sorridere che la sinistra minimizzi la questione, quando per ben cinque anni hanno votato contro ad ogni scadenza di bilancio, riuscendo a trovare come unica motivazione i problemi legati al Patto di Stabilità e il mancato allentamento ad opera di tutti i Governi che si sono succeduti. Ricordo solo che i problemi finanziari del Comune sono nati anche a causa di una incauta gestione finanziaria del progetto SportCube: non è vero che lo sforamento è stato causato, come dicono, dal pagamento delle fatture e dalla modifica delle normative. Non entro nel merito delle scelte fatte all’epoca (l’assessore al bilancio era proprio Pacileo) ma dico solo che si poteva evitare quel disastro che ci ha immobilizzato per due anni. Noi abbiamo raddrizzato la rotta e l’abbiamo fatto a costo di pesanti sacrifici che i cameresi nemmeno hanno notato, visto che non abbiamo tagliato i servizi e che non abbiamo messo loro le mani in tasca. Questo è il riassunto della disgrazia del “Patto di stabilità” sforato. E stavano amministrando loro, non noi: non è una questione di interpretazioni. È la realtà dei fatti. Come è vero che nel 2010 siamo diventati Comune virtuoso e la Corte dei Conti, che per due anni ha “bacchettato” la Giunta Crespi, ci ha incoraggiati a proseguire la nostra opera di risanamento. Non avrei voluto commentare queste loro dichiarazioni ma non mi piace che si cerchi di disorientare i cameresi. E poi basta con queste litanie politiche che vanno ripetendo da vent’anni: se avessero avuto la ricetta vincente per Cameri avrebbero avuto tutto il tempo di realizzarla visto che hanno praticamente sempre amministrato loro il paese».