Galliate - Riceviamo e pubblichiamo dal sindaco di Galliate, Claudiano Di Caprio: "Esaminato il comunicato stampa emesso dal Codacons in data 01.02.2021, l'Amministrazione di Galliate ne respinge totalmente il contenuto. In particolare, non risulta alcuna segnalazione ricevuta dai parenti degli ospiti di Villa Varzi, circa l'asserito "decadimento all'interno della struttura". Si evidenzia inoltre che il Sindaco di Galliate serba un costante rapporto con i familiari degli ospiti, ricevendoli, ascoltandoli, condividendo necessità, criticità, disagi ed esigenze, facendosi poi portavoce, sia al Consorzio che all’assemblea dei Sindaci. Non trascurabile inoltre, il contatto diretto che il primo cittadino ha, da sempre, anche con i dipendenti delle strutture, gli stessi si sono più volte rivolti al Sindaco per colloqui informali e sono sempre stati ascoltati e supportati. La vicinanza dell’amministrazione alle attività socio-assistenziali ha un peso rilevante e non è mai venuta meno. Si coglie l'occasione per sottolineare che, in ogni caso, le decisioni relative alla presunta riduzione degli operatori sanitari non sono attribuibili al Comune di Galliate che compartecipa alla gestione della struttura con altri 26 comuni e che, dunque, non ha poteri decisionali diretti sul complesso. Conseguentemente, anche la diffida rivolta al Comune di Galliate appare priva di fondamento, così come l'asserita responsabilità che il Codacons farebbe ricorrere in capo all'Ente in caso di mancata adozione di "misure in grado di garantire personale idoneo a tutelare la salute e la sicurezza degli ospiti". Fermo quanto sopra e riservandosi di meglio articolare la propria difesa, anche mediante coordinamento con il CISA - si ripete, Consorzio cui compete la gestione delle attività socio-assistenziali - il Comune di Galliate informa, sin d'ora, che si attiverà a tutela delle proprie ragioni, ritenendo gravemente lesiva la diffusione di comunicati stampa e, in generale, di notizie non veritiere, prive di riscontro, il cui unico scopo è quello di denigrare l'attività amministrativa in corso, oltretutto in un settore, quale quello socio-assistenziale, caratterizzato da specifiche criticità e particolarmente penalizzato dall'emergenza Covid".