Galliate - "Prima di rispondere all'interrogazione di Rebecchi - ci scrive il sindaco di Galliate, Davide Ferrari - respingo indignato e in maniera decisa l'accusa di razzismo mossa a questa aministrazione e lo invito a rileggersi meglio quello che lui chiama "decalogo" e che in realtà sono delle disposizioni per un miglior controllo del territorio. Se oggi sappiamo che un solo immigrato (stante al rapporto del comandante dei vigili) è residente sul territorio galliatese, lo dobbiamo proprio a queste disposizioni. Nelle stesse disposizioni si fa accesso al fenomeno migratorio dalle coste del nord africa, e parla di azioni mirate al controllo del fenomeno dell'ospitalità clandestina: non fa alcuna menzione a discriminazioni etniche che evidentemente sono frutto delle metastasi diffuse nella tenebrosa mente del consigliere. Ormai Rebecchi critica qualsiasi cosa, affermando che tutte le azioni che questa amministrazione fa, sono riconducibile all'aumento del mio prestigio personale. Sistematicamente, quindi, l'oggetto dell'interpellanza diventa un pretesto per un attacco personale e nulla più importano l'interesse per Galliate, la volontà di approfondire un problema o meglio ancora di contribuire alla vita amministrativa e tantomento la correttezza nella formulazione dei quesiti: rimane solo l'attacco personale. E spesso la sua "cieca indignazione" gli fa commettere evidenti errori: vedasi le interpellanze sui furbetti, le sue preoccupazioni sul centro sportivo e il suo "orrore" per la chiusura della piscina... vada oggi a farci un giro!".