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Il sindaco Monfrinoli replica a Messina

Il sindaco di Cameri, Monfrinoli

Cameri - Riceviamo e pubblichiamo dal sindaco di Cameri, Rosa Maria Monfrinoli: "Abbiamo appreso dell’intervento del consigliere Daniele Messina che commenta il ritiro delle deleghe da parte del sindaco Rosa Maria Monfrinoli. “Rinnova Cameri” dimostra di avere le idee decisamente nebulose sul funzionamento della macchina comunale, mostrando una scarsa propensione ai fatti dell’amministrazione, confondendo le figure di assessore e di consigliere. Cosa c’entri il consigliere Marco Carnevali con la revoca delle deleghe a Messina è un mistero: Carneveli era e resta consigliere, anche se poco presente nella vita amministrativa. Così come resta consigliere Messina: semplicemente, è venuto meno il rapporto fiduciario che lega un sindaco a un suo assessore. Come abbiamo già spiegato, la scelta di ritirare le deleghe è un atto che va letto come la volontà del sindaco di togliere dall’imbarazzo un assessore che si appresta a correre per la carica di primo cittadino: un imbarazzo che evidentemente Messina non coglie pur avendo creato lui questa paradossale situazione di "separati in casa". Forse avrebbe fatto bene a lasciare la compagine di giunta nel momento in cui decideva di rompere il fronte del centro-destra, come da sua abitudine visto il "voltafaccia" del 2009 quando decise di non appoggiare la ricandidatura dell'allora suo sindaco Crespi. Non intendiamo entrare nel merito delle farneticanti affermazioni del comunicato di “Rinnova Cameri”: ci sarà tempo per spiegare ai cameresi come ha lavorato la giunta Monfrinoli; chi ha fornito il suo effettivo contributo; chi, invece, ha operato solo per seguire le proprie personali ambizioni. Messina sostiene che non teniamo conto del voto popolare: è vero l'esatto contrario. Gli elettori che nel 2009 hanno votato l'unico esponente dell'allora gruppo di riferimento Rinnova Cameri (Marco Carnevali coi suoi 78 "gloriosi" voti) lo hanno fatto convinti di essere parte di un ampio e condiviso progetto di amministrazione. Allora, e sino allo scorso anno, Messina era "in quota UDC", di cui era anche stato dirigente regionale: ha sempre preso le distanze da Rinnova Cameri, sino allo scorso anno. Un altro "voltafaccia". Parla di squadra, Messina: senza vivere con un minimo di imbarazzo il fatto che è stato lui a defilarsi da quella squadra, rigettando ogni dialogo. Solo un’annotazione finale: un buon politico sa che rompere una coalizione vuol dire offrire una grande chanche ai veri rivali (nel nostro caso, la sinistra) e si adopera dunque per risolvere eventuali conflitti all’interno della coalizione. Noi l’abbiamo fatto (e ci sono documenti che lo certificano), Messina no. Noi pensiamo al bene di Cameri, Messina al suo personale. Siamo convinti che in ogni caso, il perdente vero decretato dalle urne sarà Messina ed il suo arrivismo".