Cerano - Riceviamo e pubblichiamo da Tommaso Vitarelli, segretario Pd Cerano: "Anche per il nostro comunicato sulle indennità siamo stati accusati di non sapere di cosa parliamo e di non conoscere le leggi, modo molto sbrigativo, se non delatorio, per non rispondere nel merito. Eppure- con tanto di riferimenti normativi- abbiamo ben sottolineato nel nostro scritto, correttamente riportato dagli organi di stampa, come l’aumento in questione sia un adeguamento di legge, che vede le maggiori spese totalmente coperte da fondi statali. Abbiamo riportato come non siamo contro le indennità ed abbiamo evidenziato come l’aumento sia avvenuto malgrado gli intenti dell’Amministrazione, perché nell'occasione ci siamo ricordati di quel proposito del 2014 di lasciare metà dello stipendio nelle casse comunali, proposito di cui però non abbiamo trovato riscontro! Viste poi le date ed il contenuto delle delibere lascia anche perplessa l'affermazione per cui si sarebbe atteso parecchio per deliberare, per accertarsi se poter utilizzare i fondi in altro modo: la prima delibera, di indirizzo, è di gennaio e il procrastinare è solo dettato dal dover attendere l'esatto importo del trasferimento statale, senza menzionare una possibile alternativa, per altro ben esclusa dalla legge. Fermo restando la possibilità di rinunciare all'aumento, restituendo i fondi vincolati alle casse dello stato (possibilità prevista da ANCI e supportata anche da pareri della Corte dei Conti, come il 98/2020 della sezione ligure riferito a simile situazione per comuni inferiori ai 5mila abitanti) vogliamo comunque collaborare sottoponendo la soluzione adottata dal comune di Caldarola in provincia di Macerata, che ha costituito un fondo trasparente informale, alimentato volontariamente con gli importi degli aumenti e destinato a finanziare funzioni sociali".