Trecate - Ancora polemiche riguardo all'ultimo Consiglio comunale. Dopo le dichiarazioni della vice sindaco Antonella Marchi (che ha parlato a nome della maggioranza) e la prima replica di Rossano Canetta (Pdl), ecco che arriva anche la risposta da parte del resto dell'opposizione, composta da Federico Binatti, Giorgio Capoccia, Tiziano Casellino, Andrea Crivelli (tutti del Pdl) ed Edoardo Locarni (Lega Nord).
"Gentile Direttore, abbiamo letto con un certo stupore le rettifiche al Suo articolo e le dichiarazioni astiose e ingiustificate nei nostri confronti che la prof.ssa Marchi ha inviato con una lettera alla sua redazione, mettendo in dubbio la Sua riconosciuta capacità di leggere a fondo e riportare con chiarezza e imparzialità gli avvenimenti amministrativi che riguardano il nostro Comune e non solo. A riguardo credo che le moltissime persone che La conoscono e che hanno il piacere di leggere la Sua testata giornalistica apprezzino la Sua professionalità e non Le serve sicuramente un rinnovamento della stima che noi nutriamo nei Suoi confronti e nel Suo onesto e imparziale operato. Tuttavia non possiamo non replicare alle dichiarazioni parziali e fraintendibili rilasciate dalla professoressa-vicesindaco, probabilmente più avvezza a impartire lezioni che ad ascoltare quanto da noi detto durante l’ultimo Consiglio Comunale. In primo luogo, vediamo cosa si intende per Consiglio Comunale d’urgenza. La professoressa – nella lezioncina impartita a mezzo stampa alla cittadinanza – spiega che “esso viene indetto quando vi siano gli estremi di una tale definizione (per esempio delle scadenze). Fin qui, nulla da ridire. Ma c’è qualcosa che ovviamente si è dimenticata di aggiungere: cioè che il Consiglio Comunale è stato convocato all’ultima sera utile nonostante ci fosse stato un intero mese a disposizione. L’istituzione della sesta farmacia è stata resa possibile dal decreto liberalizzazioni, pubblicato in gazzetta ufficiale il 24 marzo scorso. Prima di quella data, era stato riportato più volte anche dai telegiornali nazionali che il Parlamento aveva deciso di abbassare il limite da una farmacia ogni 4.000 abitanti a una ogni 3.300. Insomma, probabilmente lo sapeva anche un bambino che avremmo dovuto deliberare l’istituzione della sesta farmacia. Il Consigliere Binatti lo aveva ricordato anche durante il Consiglio Comunale del 4 aprile scorso: a quanto pare inascoltato, visto che il Sindaco ha espresso una posizione in merito solo il 14 aprile scorso, rispondendo a un’intervista di un quotidiano nazionale. I consiglieri Crivelli, Binatti, Capoccia e Casellino (quelli che la professoressa reputa non “in grado di rispettare le istituzioni”) il 16 aprile hanno presentato una interrogazione per sapere se veramente la maggioranza aveva intenzione di proporne l’ubicazione a San Martino e auspicando un coinvolgimento della commissione consiliare competente in materia (come noto, le commissioni consiliari sono il luogo istituzionale più propositivo, spesso proprio per questo deputate a cercare di raggiungere posizioni condivise). A tale interrogazione il sig. Sindaco ha risposto solo dopo il Consiglio comunale, dicendo che reputava l’argomento già trattato a sufficienza. Ma questo siamo sicuri che la prof.ssa lo reputa un atteggiamento rispettoso delle istituzioni. Il 17 aprile è giunta la convocazione della Commissione: per il pomeriggio del 19 aprile. Tempo utile prima della scadenza: due giorni lavorativi, venerdì (fino alle 14) e lunedì, durante i quali l’ufficio tecnico avrebbe dovuto modificare la planimetria nel caso le eventuale proposte dell’opposizione fossero state accolte. Poiché noi non siamo soliti avanzare proposte politiche al bar, ma lo facciamo nelle sedi riservate a quello scopo, cioè le commissioni consiliari, ci spieghi allora la professoressa come fosse possibile, nei tempi rimasti a seguito di una tale convocazione, avanzare una proposta alternativa e far predisporre all’ufficio tecnico una planimetria differente. Il rispetto che nutriamo per le istituzioni ci impone di attendere una proposta formulata dalla maggioranza: poiché fino a prova contraria la maggioranza formula proposte, per il consenso che gli elettori le hanno dato nel momento elettorale, la minoranza invece avanza quelli che reputa essere correzioni e miglioramenti possibili. Il consigliere Casellino, in particolare, nonostante i tempi ristrettissimi, ha proposto di valutare tra le posizioni possibili anche quella di San Marco, fermo restando che, come tutti gli altri consiglieri di minoranza, condivideva e condivide la proposta di istituire la sesta sede farmaceutica a San Martino, nonostante le forti difficoltà a cui sicuramente si sarebbe andati incontro nello scegliere quale area la nostra frazione. Infatti, nessuno di noi consiglieri di opposizione ha mai avanzato critiche nel contenuto di quanto si andava a deliberare. Sulla forma, invece, c’è molto da ridire. Prima di tutto: da dove nasce l’urgenza? Cosa ha fatto la maggioranza dal 24 marzo al 17 aprile (soli sei giorni prima della scadenza), quando hanno convocato la commissione? Dopo aver lasciato passare oltre tre settimane, in sei giorni (incluso il weekend) hanno preteso di completare l’intero iter della loro proposta, con il passaggio in maggioranza, in commissione e infine in Consiglio. Siamo sicuri che anche questo la professoressa lo reputi “rispetto per le istituzioni”. Come immaginiamo consideri “rispetto per le istituzioni” anche quello del presidente del Consiglio (o forse sarebbe più opportuno definirlo capogruppo dell’Italia dei Valori, visti gli attacchi nei confronti dell’opposizione che ne minano in continuazione il ruolo super partes che dovrebbe mantenere per il suo ruolo istituzionale), che in spregio del regolamento del Consiglio comunale (redatto, come è noto, durante l’Amministrazione Almasio) ha convocato una conferenza dei capigruppo da un giorno per l’altro, senza rispettare alcuna delle formalità previste dal regolamento. Proprio per questi motivi l’opposizione ha deciso di non partecipare alla capigruppo e di esprimere la propria posizione sulla farmacia in Consiglio comunale, sottolineando non differenti visioni sui contenuti, ma ripetuti vizi di forma. Scegliere tutto all’interno della propria maggioranza, limitando il coinvolgimento della minoranza a un pro-forma che per giunta è scorretto nei termini del regolamento… beh, siamo sicuri che la professoressa definisca anche questo un alto “rispetto per le istituzioni”. Gli stessi motivi ci spingono a chiederci: possibile che in un mese l’Amministrazione non sia riuscita a organizzarsi meglio, per evitare di arrivare a portare la deliberazione in Consiglio comunale all’ultimo giorno utile? Nei primi giorni di assordante silenzio sul tema, cosa è stato fatto? Nulla? Se siamo noi consiglieri di minoranza a dover anticipare alla maggioranza che esisteva l’esigenza di trattare un argomento così importante come la sesta farmacia, ci sorge spontaneo qualche interrogativo sulle reali capacità amministrative e di programmazione della sinistra trecatese. La ciliegina sulla torta è rappresentata dalla “votazione piglia-tutto” – che ci risulta, a memoria, senza precedenti nella storia amministrativa della nostra città – sui revisori dei conti. Premesso che l’opposizione non era neppure a conoscenza del fatto che si sarebbe trattato l’argomento durante questo Consiglio comunale, la maggioranza ha dimostrato di avere una scarsa considerazione della democrazia e della rappresentanza che sarebbe opportuno concedere anche alla minoranza all’interno di organismi di valutazione e controllo come l’organo di revisione dei conti del Comune. Da Regolamento, infatti, “l'organo di revisione collabora con il Consiglio comunale nella sua funzione di controllo e di indirizzo, esercita la vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione dell'ente ed attesta la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione, redigendo apposita relazione, che accompagna la proposta di deliberazione consiliare del rendiconto del bilancio”, “esprime rilievi e proposte tendenti a conseguire una migliore efficienza, produttività ed economicità della gestione” e infine“ove riscontri gravi irregolarità nella gestione dell'ente, ne riferisce immediatamente al Consiglio”. Che il “controllore” – fattane salva l’indubbia e accertata professionalità – sia scelto mediante una votazione effettuata esclusivamente dalla maggioranza politica del “controllato”, come già abbiamo sostenuto, è un fatto senza precedenti a Trecate e sicuramente non aumenta la trasparenza dell’azione amministrativa. Ci viene un solo dubbio: il funzionamento delle istituzioni democratiche l’hanno imparato a Cuba o in Cina?".