Trecate - Conferenza stampa tutt'altro che banale e noiosa quella organizzata mercoledì 27 aprile da Gianfranco Tacchino nella sede del suo comitato elettorale all'angolo tra piazza Cavour e via Mazzini (dove una volta c'era il bar-locale Why Not). Appena cominciato l'ex capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale spara la sua 'bomba': "Ho in mano un documento che farà di certo discutere e che i vertici del Pd mi hanno chiesto di tenere riservato. Ma io sono per la trasparenza e sentendomi defraudato dal 'mio' partito della possibilità di poter partecipare alle primarie per decidere chi dovesse essere il candidato prescelto a fare il sindaco per tutto il centrosinistra, ho deciso oggi di renderlo pubblico. In data 22 aprile la commissione di garanzia del Pd novarese, composta da Giuseppe Cremona (presidente), Susanna Garzulano, Giancarlo Mazzoletti, Federico Nicola e Hassan Pagano, con una maggioranza di 4 contro 1 ha stabilito: 1) che la designazione del candidato sindaco espressione del circolo Pd di Trecate (Ruggerone) non risulta avvenuta nel rispetto di quanto prescritto dall'art. 18 dello statuto nazionale del partito e dagli articoli 19 e 20 dello statuto regionale piemontese del Pd; 2) benché confortato da un parere espresso dal segretario regionale (on. Morgando) e da un atto di indirizzo del coordinamento provinciale del 9 febbraio scorso, l'avvallo fornito a tale candidatura dalla segreteria provinciale del Pd in data 12/02/2011 nel corso di pubblica manifestazione - si era al Bar Gigi di Trecate per presentare l'ufficializzazione della candidatura di Ruggerone, alla presenza della segretaria provinciale Elena Ferrara - deve pertanto ritenersi del tutto inefficace. I candidati nella lista del Pd invece sarebbero stati inseriti in conformità con le regole statutarie. Quindi, ripeto, sono stato defraudato della possibilità di concorrere alle primarie, io che per primo avevo detto al Pd che, anche se le avessi perse, avrei volentieri aiutato il candidato vincitore contro il centrodestra. Ma qui a Trecate non esiste il Partito Democratico: c'è solo un gruppo che fa e disfa a suo piacimento, in barba agli statuti regionale e nazionale. Di questa cosa - prosegue Tacchino - avevo avvisato a voce gli onorevoli Bindi, Letta (che sarà presto proprio a Trecate per lanciare la candidatura di Ruggerone) e Franceschini; mentre ho mandato un'email anche al segretario nazionale Bersani, sottolineando lo scandoloso comportamento avuto nei miei confronti dagli altri componenti del Pd. Sono stato più volte a Roma e Torino, oltre che Novara, ma le mie parole e argomentazioni si scontravano contro un autentico muro di gomma. Dice il segretario attuale (Affuso), eletto con i miei voti, che interpreto lo statuto a mio piacimento: questa sentenza della commissione provinciale di garanzia è la testimonianza che io sono nel giusto e gli altri si sono comportati in modo becero, falso e irregolare nei miei confronti. Alla base di tutto c'è la confluenza di alcuni centri di potere locale, inseriti in seno al Pd e alla lista civica Nel cuore di Trecate, che vedono di cattivo occhio una mia presenza nella lista. Proprio la lista civica di Almasio, Marchi e Zeno, dopo che per far cadere Zanotti Fragonara mi telefonavano e contattavano tutti i giorni per dirmi che erano dalla mia parte e per dimostrarmi vicinanza e solidarietà, una volta ottenuta la caduta del sindaco e il commissariamento del Comune, hanno preparato una lettera, datata 5 maggio 2010, nella quale ritenevano che solo la candidatura di Enrico Ruggerone fosse quella maggiormente rispondente agli obiettivi previssati di avere una coalizione coesa e in grado di raccogliere vasti consensi. Scrivevano anche di non condividere il meccanismo delle primarie per paura di un reale pericolo di frammentazione e di possibili inquinamenti da parte di forze interessate a sabotare gli svorzi unitari. Non vi sembra questa una minaccia o un ricatto bello e buono? Cosa vuol dire: o Ruggerone o niente?!? Sono state fatte pressioni di ogni tipo contro di me e i miei uomini da parte della segreteria regionale e di persone che hanno ricoperto importanti incarichi a livello istituzionale per conto del Pd. Ma noi andremo avanti lo stesso. Con me ci sono 9 dirigenti del Pd locale e tre del direttivo provinciale: non mi fermo di certo proprio ora: è una questione di giustizia e verità. Il prossimo sindaco - entra nella questione più amministrativa - dovrà fronteggiare delle grosse e importanti emergenze, in primis il lavoro e l'aspetto sociale. Ma ritengo che solo attraverso una politica, intesa come servizio verso il prossimo, non come un'attività per i propri tornaconti personali, si possa migliorare la situazione di crisi attuale. Crisi che non è solo economica, ma anche e soprattutto di valori. So di poter dare un contributo importante per la mia Trecate e di essere in grado di gestire un Comune come questo. So anche che al 1° turno chi ottiene il 18-20% va al ballottaggio, essendoci un'altissima frammentazione nel panorama politico locale per la presenza di 8 candidati sindaco, 21 liste e 298 candidati consigliere. Sono quindi fiducioso e ritengo di avere tutte le carte in regola per andare al ballottaggio".
Prima della conclusione due battute anche del fratello di Gianfranco, Marino Tacchino, anche lui imprenditore e persona molto conosciuta in città per essere il presidente del Trecate Calcio: "Non mi piace la politica e questa storia del Pd e il comportamento avuto nei confronti di Gianfranco sinceramente mi hanno stomacato ancora di più. A convincermi è stata una sua frase, quando mi ha detto: bastava che mi avessero fatto fare le primarie e avrei accettato democraticamente qualsiasi tipo di risultato, anche una sconfitta sonora. Lì ho capito che era nella ragione ed era giusto dargli una mano".
Finale ancora con il candidato sindaco e la questione primarie: "Ho vinto insieme alla mia lista-corrente quelle del 2008, del 2009 e del 2010. Nelle amministrative del 2006 sono stato di gran lunga il più votato della mia lista (dove c'era anche Ruggerone, arrivato secondo). Sono state dette menzogne e cattiverie sul mio conto e su quello della mia famiglia (noti imprenditori edili con 50 anni di storia alle spalle), come se io costringessi i dipendenti a venire a votare per me alle elezioni o alle primarie. Dimostrino quel che dicono: non possono perché non è vero. Mai nessuno dei dipendenti dell'Impresa Tacchino ha partecipato col voto alle primarie. Io dimostrerò invece il 16 maggio di essere il candidato del centrosinistra contro la destra, pur essendo partito in campagna elettorale notevolmente in ritardo e non avendo una struttura di partito e una coalizione alle spalle".
I due derby Canetta-Binatti (da un lato) e Ruggerone-Tacchino (dall'altro) sono sempre più infuocati, accesi e... anche interessanti. E non si escludono ulteriori colpi di scena.
Gianmaria Balboni