Trecate - Torna a parlare dopo qualche settimana di 'silenzio stampa' l'ex vice sindaco Giorgio Capoccia, cui sono state levate - non senza polemiche e 'abbandoni' all'interno della maggioranza di centrodestra - sia la carica di vice sindaco che le deleghe a Cultura, Istruzione e Servizi sociali. "Mi aspettavo - scrive in una nota stampa - che, dopo il clamore suscitato sui media da una lettura spesso parziale e volutamente capziosa dei fatti, la magistratura, come proprio dovere, provvedesse all’apertura di un fascicolo per porre in essere tutti gli accertamenti del caso. Come già ribadito, questo provvedimento – lungi dall’incrinare la mia tranquillità e la certezza di aver operato, unitamente agli Uffici, solo ed unicamente a tutela dell’Ente e dei cittadini – consentirà che la vicenda venga finalmente chiarita non all’interno della polemica politica, necessariamente fuorviata dalla logica degli schieramenti, ma dalla magistratura, organo terzo ed imparziale. Se finora ho, volutamente, mantenuto un basso profilo ed evitato il più possibile dichiarazioni o interventi, alla notifica dell’avviso di garanzia sento necessario affermare anzitutto la mia piena fiducia della magistratura, che certamente farà in tempi rapidi luce sui fatti, escludendo ogni mia responsabilità. Sono pronto e disponibile a prestare la dovuta collaborazione ed a chiarire ogni aspetto della vicenda, dando la giusta e corretta lettura dei fatti, al fine di dimostrare, come sono certo, di aver operato correttamente, senza arrecare danno alcuno all’Ente – anzi, evitando una perdita in termini economici – e, soprattutto, senza aver ingiustamente avvantaggiato nessuno. Resto unicamente sorpreso dalle affermazioni del Sindaco Binatti, il quale nega espressamente di aver avuto contezza di quanto accaduto, trincerandosi dietro la circostanza che le scelte operate non fossero state adottate in giunta. Ricordo a me stesso che, avendo gli Uffici – a fronte della richiesta relativamente alla corretta procedura da seguire – escluso che tale decisone dovesse essere preceduta da un atto di indirizzo della Giunta, come mio dovere informai – come ampiamente dimostrabile – personalmente il Sindaco che, dunque, era non solo a conoscenza di tutti i fatti ma che, sostanzialmente, nulla ebbe a dire in merito a quella che non fu certo una mia scelta personale, bensì solo l’esecuzione di un indirizzo politicamente condiviso. Se il Sindaco Binatti ritiene che ciò non corrisponda al vero, mi quereli; vorrà dire che chiariremo anche questo aspetto dinanzi alla Magistratura".