Trecate - Pochi giorni dopo l'intervista esclusiva dell'ex sindaco Zanotti Fragonara (http://www.freenovara.it/politica/ovest-ticino/zanotti-fragonara-si-toglie-qualche-macigno-dalle-scarpe) ecco la risposta dell'Amministrazione comunale guidata da Enrico Ruggerone alle dichiarazioni dell'esponente del Pdl: "Una doverosa premessa: non abbiamo alcuna intenzione di polemizzare con Zanotti Fragonara, la cui stagione politica appartiene al passato. Tuttavia la sconsideratezza delle posizioni assunte su diversi argomenti , ed in particolare sul “forno crematorio”, da alcuni membri della minoranza che sono peraltro stati stretti collaboratori di Zanotti, ci ha indotto a ricostruire le passate posizioni di quella amministrazione in merito. Zanotti Fragonara ha voluto dire la sua e ci obbliga così a puntualizzare per ristabilire la verità. Zanotti sostiene: “l’accordo sul forno crematorio era già in essere quando mi sono insediato”. Falso: l’accordo con la società Altair fu approvato dalla giunta Zanotti il 23 agosto 2007 (delibera n^173). La precedente amministrazione aveva semplicemente avviato l’iter con una valutazione di fattibilità del 14 febbraio 2006 (delibera n^20) per avviare le trattative. Zanotti sostiene: “Ho migliorato l’accordo mettendo a carico del concessionario l’acquisto del terreno”. Falso: questo obbligo era già contenuto nella valutazione di fattibilità sopra citata. Aggiungiamo che l’amministrazione Almasio non ha mai trattato con Altair. Concludiamo: il brillante risultato dei famosi 1.260 euro più IVA per 30 anni dovuti da Altair al Comune è un “merito” da ascrivere totalmente all’Amministrazione Zanotti Fragonara. Zanotti afferma, in merito all’area di via Murello, che se si fosse fatto come aveva deciso, avremmo un parcheggio già da due anni. Premesso che il parcheggio è stato realizzato durante l’attuale amministrazione guidata dal sindaco Ruggerone, è doveroso segnalare ai cittadini che se si fosse fatto alla Zanotti, noi oggi avremmo speso 80.000 euro per demolire l’edificio, 100.000 euro per ricostruire la quinta di muro pensata per porre rimedio allo scempio di una spianata nel centro storico e non avremmo incassato 100.000 euro pagati per l’edificio antistante. Totale dell’operazione: perdita di 280.000 euro per il comune di Trecate. E’ appena il caso di ricordare che il prezzo di vendita dell’edificio, in tempi più propizi sarebbe stato ben maggiore… Zanotti afferma che la ditta Unibios e la Palladio, proprietaria dei laghetti degli storioni, erano disponibili al dono dell’area alla città di Trecate. In cambio di che cosa? Nulla risulta agli atti. E’ particolarmente grave che Zanotti Fragonara non abbia ritenuto, da buon amministratore, di passare le consegne ai suoi successori. Zanotti afferma che un’altra bella cifra sarebbe potuta arrivare a Trecate con il riempimento della cosiddetta cava Armani: non si trattava di soli detriti ma, soprattutto, di rifiuti (scarti di lavorazione di cartiere, idrocarburi, etc.) Il controllo rigoroso degli ingressi era praticamente impossibile. Che qualcuno continui pervicacemente a sostenere la bontà di simili operazioni , visti i ben noti problemi nello specifico settore, supera la nostra comprensione. Zanotti afferma che il rifacimento del secondo recinto del cimitero è un’opera iniziata e mai terminata. Falso: il progetto non è accantonato, bensì si sta verificando la disponibilità dei cittadini a versare quanto di spettanza per le tombe di loro proprietà. Zanotti afferma che si è preferito pagare la penale pur di non far partire l’appalto di via Ferraris. Falso: il Comune non ha pagato alcuna penale; in accordo con la ditta, ha dovuto congelare il progetto in attesa che il patto di stabilità ne permetta lo svincolo. Un’ultima puntualizzazione in merito al tanto (giustamente) vituperato “patto di stabilità”. La politica dell’amministrazione Zanotti Fragonara è stata quanto di più deleterio si possa immaginare per le conseguenze sul patto di stabilità, appunto, che ancor oggi subiamo: tre anni, dal 2006 al 2009 di nulla assoluto; nel 2009 una forsennata assunzione di 3 milioni di euro di mutui, senza peraltro avviare nulla. Tutte le opere furono avviate contemporaneamente dalla commissaria Vilasi. Questa concomitanza ha provocato, per gli anni a venire, l’impossibilità di avviare altre opere dovendo pagare le fatture dei lavori avviati".