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LE STORIE DI NORMA COSSETTO E MARIA PASQUINELLI

EMBLEMI FEMMINILI DELLA TRAGEDIA E DEL RISCATTO DELL’ITALIA NEL GIORNO DEL RICORDO

Cerano - Nell’ambito delle celebrazioni del Giorno del Ricordo si è svolta la presentazione del libro - fumetto  Foiba Rossa. Norma Cossetto: storia di un’Italiana con l’intervento del curatore Federico Goglio.  L’iniziativa, organizzata dal Comitato 10 Febbraio e dall’Associazione Nazionale Volontari di Guerra, ha voluto offrire un momento di approfondimento storico su una figura emblematica dei crimini e dei drammi che gli Italiani del Confine Orientale dovettero subire sotto l’occupazione dei comunisti jugoslavi di Josip Broz (Tito) nel periodo 1943 – 1947. Dalla prima ondata di infoibamenti nell’ottobre 1943 fino all’esodo di 350mila nostri connazionali dalle terre annesse alla Jugoslavia dopo il Trattato di Pace del 1947, passando per le drammatiche occupazioni di Fiume, Pola e Trieste nel 1945. L’autore, oltre a descrivere la vicenda della giovane studentessa istriana infoibata nel 1943 e decorata con Medaglia d’Oro al Valor Civile nel 2005 dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, ha illustrato i risultati di ricerche dettagliate condotte dalla Lega Nazionale e sulla base di documenti d’archivio dell’ex Jugoslavia, dimostrando un dato che difficilmente i costanti attacchi che da una certa storiografia avanza sulla ricorrenza del Giorno del Ricordo possono superare: il carattere criminale intrinseco del movimento e del regime comunista di Tito, il cui costo umano è ancora oggi difficilmente quantificabile a causa della difficoltà ad accedere con completezza alla documentazione archivistica dell’ex Jugoslavia.

Particolarmente significativo è stato il parallelismo con un’altra figura femminile emblematica di queste vicende: Maria Pasquinelli, la Patriota Italiana che il 10 febbraio del 1947, dopo la firma del Trattato di Pace che assegnava Pola alla Jugoslavia, sparò contro il generale inglese Robert de Winton come atto di protesta. Entrambe donne, entrambe maestre, entrambe animate da quel senso d’italianità che in quelle terre irredente durante la Grande Guerra aveva spinto molti triestini, giuliani e dalmati ad arruolarsi come volontari con il Regio Esercito per completare il processo di Unità Nazionale.

La serata è stata preceduta dalla responsabile provinciale del Comitato 10 Febbraio Cristina Avvignano che ha ringraziato le associazioni d’arma presenti (l’Associazione Nazionale Combattenti Reduci con il presidente di Novara Carlo Malvisi e l’Associazione Nazionale Bersaglieri con il presidente provinciale Gualtiero Miglio), nonché l’Amministrazione Comunale per il patrocinio, voluto in particolare dall’Assessore alla Cultura Samuele Sapio. Il ceranese Arnaldo Motosso, in rappresentanza dell’Associazione Nazionale Volontari di Guerra, ha invece ricordato come l’iniziativa si sia posta in continuità con una passata conferenza tenutasi proprio a Cerano da Licia Cossetto (sorella di Norma, deceduta nel 2013) e di come segni la tappa di un percorso che porterà Cerano a dedicare uno spazio in memoria delle vittime delle Foibe e dell’Esodo.

In conclusione gli organizzatori hanno donato una copia del volume presentato alla Biblioteca Comunale.