Trecate - "Gentile Direttore - ci scrive Carlo Affuso, segretario del Pd trecatese - il tentativo ordito in queste ultime ore da parte di alcuni esponenti di destra volto a polemizzare con il Partito Democratico, il suo Sindaco e l'intera coalizione di centrosinistra credo sia la migiore dimostrazione, per gli elettori trecatesi, di quanto opportuna ed appropriata sia stata la scelta compiuta durante lo scorso il turno di ballotaggio. Gli affondi di De Grandis, prima, e Binatti, poi, costituiscono due facce della stessa medaglia; di un piano, cioé, volto a mantenere alta la carica antagonista che ha caratterizzato l'ultimo scorcio di campagna elettorale, non tanto per finalizzare un attacco verso la compagine vincente, quanto per alzare uno scudo che riesca a preservare i "fuoriusciti" del PdL dalla naturale resa dei conti che sta per aver luogo in quel partito. Sparare contro un nemico immaginario, riproponendo, in un articolo targato 2011, concetti vetusti ed ormai sorpassati come quelli sciorinati da De Grandis, è un adagio al quale nemmeno il più radicale dei nostalgici repubblichini si lascerebbe più andare. Si tratta di un velo di vernice (rossa, giusto per accontentare il De Grandis con un colore a lui evidentemente poco gradito) con il quale si spera di nascondere una strategia politica, a mio avviso, azzardata e poco redditizia: l'appiattimento di concetti liberali su posizioni nazionalsocialiste e xenofobe. Strategicamente in queste elezioni, Binatti ha compiuto, dal mio punto di vista, una manovra poco comprensibile per un uomo che aspira ad incarichi politici di prestigio, scoprendo il centro dello schieramento politico ed arroccandosi in un radicalismo che, pur presentandosi come baluardo del conservatorismo di valori "cristiani" e "nazionali", ha finito con lo spaventare l'elettorato moderato (cattolico e non) il quale, in periodi di crisi, predilige, piuttosto, un cauto progressismo, capace di preservare lo stato generale di benessere nell'ottica di una successiva ripresa. Insomma, Binatti e la sua squadra, sebbene siano riusciti ad intercettare il voto di molti elettori di PdL e Lega (e mi sarei sorpreso del contrario), non hanno rassicurato a sufficienza i trecatesi sul futuro e sullo sviluppo della nostra città. Da qui la sconfitta elettorale, maturata non esclusivamente su basi ideologiche bensì sul modo di presentare programmi e prospettive. Ora la destra dovrà affrontare il naturale ribilanciamento di forze al proprio interno, ma questa è un'altra storia e, soprattutto, è la storia di un'altra casa. Per quanto riguarda il PD e i suoi alleati, invece, i paventati litigi e le difficoltà di costituzione della giunta sono un altro problema immaginario che vive nei sogni (o nelle speranze) di alcuni esponenti di destra: la caratteristica fondamentale del centrosinistra è il dialogo, l'ascolto delle persone e la ricerca di soluzioni che in ogni frangente non solo siano capaci di mettere la persona giusta al posto giusto ma che siano sempre la risposta migliore per i cittadini (sempre per dare una mano a De Grandis, i "paesani"). Bene, questo esercizio richiede il giusto tempo e una settimana non mi sembra di certo un eccesso. Per il resto, come diceva qualcuno, "me ne frego" e alla prossima!".