Galliate - Riceviamo e pubblichiamo dai consiglieri d'opposizione Emanuele Zuin, Letizia Gatti, Susanna Garzulano, Alberto Cantone, Irene Perucelli e Flora Ugazio: "Nell’ultimo Consiglio comunale del 19 marzo, abbiamo ribadito la nostra disponibilità a collaborare con l’Amministrazione per cercare insieme soluzioni a questa emergenza sanitaria ed economica senza precedenti. Riconosciamo che il Sindaco Di Caprio sta cercando di applicare al meglio direttive e protocolli indicati da Regione e Governo in materia di sanità e controllo e vogliamo ringraziare CRI Galliate, Uverp, ANC, Auser, Caritas, Parrocchia e tutti i volontari che si stanno prodigando per aiutare le persone in difficoltà. È proprio per senso di responsabilità verso le persone più fragili che sentiamo il dovere di segnalare alcune criticità che a nostro avviso sono emerse nei criteri di suddivisione e di distribuzione dei “fondi di solidarietà alimentare”, decisi in questi giorni dall’Amministrazione comunale di Galliate. Lo scorso 29 marzo il Governo, con ordinanza di Protezione Civile n. 658, ha stanziato 400 milioni di euro per “misure urgenti di solidarietà alimentare”. Tale cifra è stata assegnata ai Comuni, per buona parte, in funzione del numero di abitanti. Galliate € 83.335 (abitanti 15.700) = 5,3/persona; Novara € 550.632 (abitanti 104.279) = 5,28/persona. I valori sono omogeni per buona parte della provincia, quindi Galliate ha le stesse possibilità/risorse di Novara e di altri centri limitrofi. L’ordinanza prevede che ogni singolo Comune individui la platea dei beneficiari e il relativo contributo in buoni spesa, tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza Covid19 e tra quelli in stato di bisogno. Il Sindaco di Galliate ha deciso di distribuire buoni spesa con un valore di € 20 per nucleo familiare, mentre altre Amministrazioni hanno utilizzato parametri e valori dei buoni completamente diversi. A puro titolo di esempio: Novara € 150 a persona; Romentino € 50 a persona; Trecate € 40 a persona. Pur capendo le difficoltà di prevedere con precisione il numero di richieste riteniamo che il valore del buono spesa proposto sia ingiustificatamente basso, non traduca in alcun modo lo spirito del decreto e sia lesivo della dignità di chi lo richiede e lo riceve. Inoltre, non equo perché si assegna lo stesso valore anche a nuclei familiari composti da più persone. Abbiamo già avuto modo di segnalare tutto questo al Sindaco in una in video-chiamata con i capigruppo consiliari la scorsa settimana. Ma finora senza esito. Ci sentiamo dunque in dovere di invitare pubblicamente il Sindaco a rivedere i parametri di assegnazione dei buoni spesa, e ciò per non vanificare, con una simbolica distribuzione a pioggia, un aiuto prezioso ai cittadini che ne hanno veramente bisogno. Riteniamo sia necessario ed urgente elevare il valore dei buoni a non meno di € 45 a persona e con valori diversi in funzione dei componenti del nucleo familiare: € 70 per due persone, € 90 per tre, etc… L’altra importante criticità, che abbiamo riportato, è relativa all’aspetto organizzativo/logistico per la presentazione del modulo di richiesta e per la distribuzione dei buoni stessi. Da quanto indicato nell’avviso pubblico, si nota l’assenza dell’opzione “digitale” per l’invio delle domande sul sito del Comune, infatti è solo possibile scaricare il modulo di richiesta ma poi, in ogni caso, deve essere fisicamente consegnato al centro di raccolta allestito nella palestra di via Custoza. Queste richieste dovranno poi essere controllate negli uffici Comunali, e quindi, chi in regola con i parametri, dovrà recarsi per la seconda volta in via Custoza per il ritiro dei buoni. In sintesi, tante, troppe persone che si devono spostare e recare nel medesimo luogo per più volte con tutti i rischi del caso. Quindi noi proponiamo semplicemente di mutuare quello fatto da altre Amministrazioni (Novara, Trecate, Romentino, Cameri ma direi quasi tutta la provincia) che privilegiano l’invio delle richieste direttamente al sito del Comune (potrebbe essere sufficiente rendere editabile il modulo di richiesta) riducendo al minimo la consegna fisica della domanda. I buoni spesa potrebbero poi essere consegnati direttamente a casa oppure, solo su appuntamento, ritirati al centro di raccolta in modo da evitare assembramenti e code. Al momento in cui scriviamo (15 aprile), pur essendo già iniziata la raccolta delle domande e la distribuzione dei buoni, non risulta emesso e pubblicato all’albo pretorio nessun atto amministrativo (delibera di giunta, ordinanza o decreto sindacale) che definisca criteri e modalità".