Trecate - È con un comunicato congiunto che Giorgio Capoccia (Capoccia sindaco), Emanuela Cazzadore (Uboldi sindaco), Raffaele Sacco (foto, Trecate Domani), Filippo Sansottera (Partito Democratico), Anna Uboldi (Uboldi sindaco) e Marco Uboldi (Partito Democratico) hanno deciso di spiegare le ragioni che li hanno spinti a presentare una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Binatti. «Ci saremmo aspettati le dimissioni di fronte alla sentenza della Corte dei Conti sul caso Oriolo, ma il Sindaco non ha mostrato alcun tipo di responsabilità verso le Istituzioni e nessun moto di dignità. Per questo abbiamo deciso tutte e tutti insieme di presentare una mozione di sfiducia che vuole portare all’attenzione dei cittadini e dei consiglieri di maggioranza le evidenti lacune della gestione personalistica dell’ente da parte di Binatti» commentano i consiglieri di minoranza che annunciano battaglia in Consiglio comunale: «Le responsabilità da un punto di vista legale sono state accertate, è tempo che Binatti si assuma quelle politiche. Non solo in merito alla vicenda Oriolo, ma per tutte le vicende che in questi anni di amministrazione hanno gettato discredito sull’Ente e sui cittadini trecatesi. Pensiamo al mancato rispetto del Regolamento del Consiglio comunale, ma anche ai continui rimpasti di deleghe. Per non parlare poi dello stato di salute della nostra città: tasse aumentate per un milione a fronte di servizi che chiudono, come la piscina».
L’appello è al senso di responsabilità dei colleghi di maggioranza «che come noi rappresentano i cittadini in Consiglio comunale e già una volta sono stati costretti a ritirare un Regolamento (sull’accoglienza degli immigrati) voluto dalla Giunta Binatti, ma illegittimo. Come illegittima si è rivelata essere tutta la gestione della vicenda Oriolo. Ci auguriamo possano esercitare il loro diritto di voto in libertà di coscienza, sapendo che salvare Binatti significherebbe riconoscersi pienamente nel suo operato. Noi siamo convinti che tra le fila della maggioranza ci siano persone di buon senso, potranno dimostrarlo in occasione del prossimo Consiglio. Altrimenti, come cantava De Andrè anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti».