Cameri - Riceviamo dall'Ente Parco del Ticino: "Gli organi stampa nei giorni scorsi si sono ancora occupati dei danni causati dai cinghiali alle imprese agricole che operano nel territorio del Parco del Ticino Piemontese. In particolare è stato ancora evidenziato che non risultano risarciti i danni subiti a partire dal 2010. In proposito la Federazione Italiana Coltivatori Diretti chiama ancora in causa l’Ente Parco a cui chiede, come aveva già fatto in passato, un impegno diretto se la Regione non ha i fondi necessari per il ristorno dei danni. Il Direttore della Coldiretti Interprovinciale Novara e VCO Giancarlo Ramella, facendo riferimento al fatto che sono stati restituiti al parco parte dei soldi sottratti dal funzionario a suo tempo denunciato e licenziato ( 92.000,00 euro ad oggi), dichiara che vorrebbe che tali soldi restituiti “potessero essere destinati a risarcire i danni provocati dai cinghiali e dagli animali selvatici alle imprese agricole che operano nel Parco del Ticino e che aspettano da svariati anni il relativo ristorno”.
In proposito, al fine di evitare aspettative che, per quanto ci riguarda, non è assolutamente possibile esaudire riteniamo opportuno fare le seguenti precisazioni:
- l’Ente Parco non ha alcuna competenza in materia di risarcimento danni in quanto la vigente normativa ( Art. 36 Legge regionale n.19/2009) stabilisce che “1. I danni arrecati dalla fauna selvatica alle coltivazioni agricole, agli impianti di arboricoltura da legno, agli allevamenti e ai pascoli presenti all'interno delle aree protette sono risarciti a favore degli imprenditori agricoli dalla Provincia territorialmente interessata, secondo criteri uniformi con il restante territorio regionale”. L’Ente Parco quindi, non avendo competenza in merito al risarcimento, non può in nessun caso utilizzare eventuali risorse finanziarie disponibili per tale finalità. Questa ipotesi era stata verificata, tra l’altro, anche su iniziativa del presidente del Parco Dr. Marco Mario Avanza.
- I soldi restituiti dal funzionario licenziato non sono in alcun modo utilizzabili dal parco né per tale finalità, per i motivi precedentemente illustrati, né per altre funzioni di competenza del parco trattandosi di “recupero di risorse finanziarie illecitamente uscite dal Bilancio del parco” e quindi da restituire all’Ente Regione.
Ciò detto questo Ente, come già fatto nei mesi scorsi, auspica che la Regione Piemonte concretizzi al più presto il trasferimento alla Provincia di Novara delle risorse necessarie per cominciare a liquidare i danni subiti dalle aziende agricole e non ancora risarciti".