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Nuova (ennesima) provocazione di Rebecchi

Galliate - Nuova provocazione (l'ennesima) di Lorenzo Rebecchi (consigliere comunale di minoranza - Italia dei valori) indirizzata al sindaco Davide Ferrari (Lega Nord). Argomento del contendere anche questa volta, come già successo in passato per analoghe iniziative del consigliere dell'Idv, gli emolumenti di primo cittadino e assessori. Ci scrive: "Anche l'indennità dei nostri amministratori pubblici va in ferie. Nell’ultimo consiglio comunale all’ordine del giorno c’era la discussione sulla variazione del bilancio di previsione 2011. Innanzitutto non c’è alcuna novità importante da segnalare per il nostro territorio. Di fronte alle richieste di spiegazioni dell’opposizione sulle scelte politiche dell’Amministrazione su questo argomento, qui la nostra giunta continua imperterrita ad usare la medesima strategia, fatta in altre sedute comunali, del “non so”, “dobbiamo verificare”, “vi faremo sapere” o “le manderò un e-mail”. Pure questo si sono inventati! Ma come, siamo in consiglio comunale apposta per capire ed approfondire il futuro del paese e loro si permettono di non sapere, di non dire e di non ricordare? Allora cosa serve il consiglio comunale? Come ho detto in quella occasione, sono indignato che si arrivi sempre impreparato ad un appuntamento così tanto delicato. Hanno fatto la figura degli incompetenti! O peggio, non vogliono dire la verità perché hanno paura che si sappia quello che non si deve divulgare! Non ci caschiamo a questo gioco! E questi poi quando si tratti di ridursi lo stipendio, cercano di trovare ogni appiglio per prenderci ancora in giro. Infatti c’era il confronto su una mozione per ridurre i costi della politica locale. Premesso che si tratta di una battaglia sacrosanta, ma anche in tale occasione si è toccato il fondo! Sui giornali continuiamo a leggere che c’è la volontà dell’Amministrazione di ridursi del 10% la propria indennità, ribadita in consiglio comunale, ma si nasconde che già il decreto legge, poi convertito, n. 78 del 31 maggio 2010 prevede una riduzione del 7% degli stipendi degli amministratori pubblici per i comuni con una popolazione superiore a 15.000 persone. Quindi della tanta bontà dell’attuale giunta, ne possiamo fare a meno, tenuto conto del fatto che, da quando ho pubblicato questo articolo, non c’è traccia di una delibera di giunta che sancisca quella “famosa” diminuzione tanto sbandierata sui giornali. E di fronte alla mia domanda se vogliono aggiungere al loro 10% quello del 7%, previsto dalla legge, ottengo solo il silenzio più assoluto. Anche gli stipendi vanno in ferie. Naturalmente".

Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Galliate. Ci scrive Ferrari: "Innanzitutto è vero che le indennita saranno ridotte per legge del 7% sopra i 15.000 abitanti, ma noi siamo sotto questa soglia in quanto fa fede l'ultimo censimento Istat, quindi la riduzione è del 3%. E poi sono dell'idea che non è possibile che un consigliere lavori sullo stesso tema per due anni: forse è meglio che si trovi qualche argomento nuovo, anche per ravvivare l'interesse nel consiglio comunale, se no si rischia la monotonia. Noi non la penseremo mai come lui e viceversa; inutile insistere su certi temi incompatibili: puntiamo ad argomenti di convergenza nell'interesse dei galliatesi".

Dal suo profilo su Facebook in data 26 giugno 2011 lo stesso Ferrari aveva scritto: "Devolviamo il 10% dei costi della politica ad un progetto sociale. La riduzione delle risorse disponibili rende veramente difficile affrontare tutte le situazioni amministrative che ci si presentano: dalla gestione del verde pubblico, fino al sociale. Soprattutto in quest’ambito ora più che mai è il momento di farsi “la punta al cervello” per trovare nuove risorse. Abbiamo quindi pensato di ritoccare i costi della politica, applicandone una riduzione generale. Come ricorderete siamo stati spesso attaccati sulle indennità che erano state ristabilite ad un valore precedente a quello della scorsa amminsitrazione per un dettame legale. Le indennità, secondo la legge, non possono essere infatti “ne aumentate nè diminuite”. Per questo, non potendo ridurre le indennità, abbiamo pensato di devolvere al comune una percentuale (il 10%) del nostro “stipendio” generando quindi, per il bilancio, una entrata aggiuntiva. Tuttavia, per trasparenza, vorremmo che la devoluzione non sia generica e non vada dispersa in mille rivoli: vogliamo che il ricavo da questa “entrata” venga destinato ad un progetto specifico in modo che i cittadini sappiano dove finiranno i soldi, secondo il principio del dollar-to-dollar. Ogni "nuovo" euro viene reinvestito in maniera chiara e trasparente. Per questo, ogni anno, sceglieremo un progetto o un’azione da sostenere che abbia valenza sociale. Attualmente le nostre indennità pesano sul bilancio comunale per 141.800 euro. Ciò significa che ogni punto percentuale di riduzione permetterà di avere una maggiore entrata di 1.418 euro. Devolvendo il 10% delle nostre indennità potremo finanziare una azione sociale del valore di 14.180 euro. All’assessorato ai servizi alla persona spetta ora il compito di selezionare l’azione da finanziare con queste risorse aggiuntive a secondo delle priorità esistenti".