Trecate - Ebbene sì, a Trecate non si riesce a stare tranquilli nemmeno un secondo. Se non è per qualche episodio legato con la questione sicurezza, ci pensa la politica a far parlare si sé. E ora scoppia il caso dei due consiglieri 'sdelegati' delle proprie mansioni poche settimane dopo la loro nomina. Stiamo parlando di Antonio Vilardo (eletto nelle fila della lista civica Binatti Sindaco e poi passato tra i consiglieri 'critici' sull'operato della maggioranza in quota Forza Italia, nominato ad inizio estate delegato a San Martino e Lavoro) e Lorenzo Volontè (entrato al posto del dimissionario Stefano Bandi e nominato sempre tre mesi fa delegato, tra l'altro, alla Comunicazione). Entrambi ai primi di settembre si erano resi protagonisti di una raccolta di firme all'interno dei consiglieri comunali per sfiduciare il sindaco e mandare tutti a casa: elezioni anticipate dunque e amministrazione ad interim al commissario prefettizio. A questa raccolta di firme hanno aderito i cinque consiglieri di minoranza (quella ufficiale) formata da Pd, Nel cuore di Trecate e Movimento 5 Stelle (Sansottera, Uboldi, Campa, Almasio e Colli), appunto Volontè e Vilardo, oltre al presidente del Consiglio comunale, Andrea Crivelli (che è anche assessore provinciale alle Politiche scolastiche della Giunta presieduta proprio da... Binatti) ed Enrico Oriolo, eletto nelle fila della Binatti Sindaco e poi passato al gruppo misto. Ormai è notizia diffusa che al momento della firma e relativa consegna all'Ufficio Protocollo quest'ultimo si è rifiutato di apporre la propria firma anche perché, come già dichiarato in Consiglio comunale dallo stesso Oriolo: "Posso anche trovarmi in disaccordo su alcuni punti dell'Amministrazione Binatti, ma sono e rimango un uomo di centrodestra...". E così è partito il contrattacco da parte del sindaco.
Fuori Vilardo e Volontè, avvisati lo scorso giovedì con una Pec e una notifica del messo comunale. A breve ci saranno, probabilmente già lunedì, uteriori ripercussioni politiche sugli altri 'traditori' del centrodestra che potrebbero anche coinvolgere Palazzo Natta (sede della Provincia) o la guida del Consiglio comunale. Di fatto la maggioranza ha perso 3 elementi e viaggia con i numeri contati (8 contro 9): basta il mal di pancia o l'assenza di qualcuno - come successo ad esempio per a ratifica della realizzazione de Palasport in via Mezzano - e tutto rischia di saltare.
Quindi i trecatesi hanno di fronte quasi due anni (scadenza del mandato maggio 2021) in cui se ne vedranno ancora delle belle e nel corso dei quali le segreterie politiche dei partiti a livello provinciale (in particolare Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia, ma aggiungerei anche Pd, M5S e la nascente Italia Viva) saranno garanzia di ulteriori sorprese e novità.
Per il momento la Giunta rimane così com'è. Saranno re-distribuite le deleghe e dal prossimo Consiglio vedremo un autentico muro contro muro. Un po' come avveniva negli anni '70 e '80 a Trecate dove le maggioranze erano al lumicino e bastava poco perché tutti (nessuno escluso) andassero a casa... Per la serie: a volte ritornano.
Meditiamo gente, meditiamo.
Gianmaria Balboni