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Oleggio Grande: Sì ad un impianto per lo sport di base, no ad un’opera costosa

La Pezza — foto tratta dagli allegati alla delibera di Giunta del 17.12.2018 — Relazione Illustrativa e Tecnica

Oleggio - "Ci siamo posti alcune domande - scrivono dal gruppo Oleggio Grande - facendo ipotesi sul progetto (di cui l’Amministrazione comunale aveva dato annuncio, pur senza fornire i dettagli) nella convinzione che proprio nelle fasi di impostazione dei progetti di interesse collettivo la collettività debba cominciare ad interrogarsi e il dibattito/dialogo istituzionale attivarsi con le osservazioni, le proposte ed eventualmente anche le obiezioni che i cittadini possono esprimere. Sul tema della realizzazione del Palasport, negli ultimi giorni abbiamo appreso novità importanti: in data 17 dicembre la Giunta comunale ha accettato una proposta non impegnativa di partenariato pubblico-privato per l’esecuzione dell’opera. In parole semplici, il comune coinvolge dei privati nella realizzazione dell’opera: i privati organizzano il finanziamento e la realizzazione dell’opera stessa, prendendosi alcuni rischi, e il comune riscatta l’opera dopo un certo periodo secondo una formula finanziaria concordata. Nel caso del palazzo dello sport della Pezza, la formula di finanziamento, apprendiamo dalla delibera, è quella della  locazione finanziaria (leasing). Naturalmente, nella formula finanziaria i privati dovranno necessariamente compensare i propri rischi e trovare il legittimo profittoper il proprio intervento. In pratica, queste compensazioni si rifletteranno nelle rate del leasing e nelle commissioni accessorie che saranno contrattualmente concordate con il comune. Il costo dell’investimento a carico delle casse comunali, si legge nella delibera, è di 4.1 milioni di Euro (IVA inclusa).Partiamo da qui.Nel nostro precedente articolo riportavamo una stima di costo iniziale indicata dal Sindaco ad inizio anno di 3 milioni di Euro. Sulla base delle ricerche che avevamo fatto sulla realizzazione di impianti simili, questa stima ci era apparsa eccessivamente bassa già in partenza. Infatti avevamo preventivato, come minimo, un costo dell’impianto di 3,5 milioni (esclusa IVA). La delibera di giunta ha confermato la nostra ipotesi, il palazzetto della Pezza costerà di più: 3,7 mln di Euro, (molto più vicino quindi alla nostra stima rispetto alle dichiarazioni iniziali del Sindaco) più IVA, per un totale di 4,1 mln di Euro.Per quanto riguarda la spesa annua a carico del bilancio annuale che l’opera comporterà, dati alla mano nel nostro articolo avevamo dimostrato che il costo annuo avrebbe di certo superato i 300 mila Euro. La formula finanziaria passata in delibera lo ha confermato: per il finanziamento e gestione dell’opera (fatte salve altre spese aggiuntive, da definire, a carico del comune) si arriverà a spendere circa 292 mila euro all'anno di rate di leasing e circa 40 mila Euro all'anno di canone di manutenzione. Quindi circa 330 mila euro all'anno per vent'anni, anche questo in linea con le nostre previsioni. A tutto ciò si dovranno sommare un canone aggiuntivo di riscatto finale dell’opera (all'ultimo anno di leasing) di 406 mila Euro, più le eventuali spese di manutenzione straordinaria e aggiungeremmo, come già avevamo suggerito, di custodia. Rimane infine il dubbio che debba anche essere pagata anche l’IMU sul diritto di superficie, come correttamente riscontrato nella relazione del Responsabile Finanziario del Comune allegata alla delibera. Quindi: le osservazioni che avevamo fatto nei nostri precedenti articoli rimangono pienamente confermate. E’ un’opera che assorbirà ingenti risorse, soprattutto se confrontata con altri capitoli di spesa per servizi erogati alle famiglie oleggesi (a puro titolo di confronto, avevamo ricordato per il 2017 una spesa annua per la mensa scolastica di 142 mila euro ed una di 236 mila euro per l’Asilo Nido, di questi 110 mila passati a carico diretto delle famiglie). Un’ultima precisazione circa il costo finanziario dell’opera.Dalla relazione del responsabile Finanziario del Comune, apprendiamo che il tasso di interesse che si pagherà sull'investimento (ricordiamo che si finanzierà con un leasing di 20 anni) è del 4.75%. Nelle nostre precedenti valutazioni avevamo indicato che su un mutuo di 20 anni l’Istituto di Credito Sportivo applicava un tasso fisso del 2,66% per anno (dato di ottobre). Pertanto, il tasso che risulta agli atti è di circa il 2% superiore a quello di un finanziamento creditizio per un impianto sportivo a tasso fisso. Su un mutuo ordinario della Cassa Depositi e Prestiti lo scarto su un tasso variabile a 20 anni sarebbe ancora più alto, circa il 3,4%. Il dato non ci sorprende visto che, come sopra si osservava, la formula finanziaria prescelta deve permettere ai privati che intervengono nell'opera, tramite i canoni del leasing e gli altri canoni concordati, di estrarre un profitto tale da coprire e giustificare i rischi che correranno nell'eseguire e gestire l’opera stessa nel corso dei 20 anni prima del riscatto finale da parte del comune. In questa formula di finanziamento ed esecuzione delle opere (partenariato pubblico-privato con leasing dell’opera fino al riscatto) i privati si prendono il rischio di costruirle per poi trasferirle ai comuni ad un costo predefinito. Se i costi di costruzione lievitano se ne fanno carico i privati, ma facendosi legittimamente remunerare per questo rischio. Rimane ancora da sottolineare che la formula del tasso variabile che è stata prescelta per l’operazione-Pezza espone il comune al rischio, non trascurabile, che nei venti anni di locazione dell’impianto il tasso-base (Euribor) salga, mentre è stato fissato = zero nelle ipotesi di costo assunte in delibera. Vale la pena di rimarcare che con un aumento del tasso-base anche solo di un punto o due percentuali (aumento non improbabile nell'arco dei prossimi venti anni), la rata del leasing salirebbe significativamente e di conseguenza anche l’esborso complessivo annuale a carico del bilancio comunale. In definitiva, il progetto di Palasport alla Pezza comporterà costi significativi per la collettività, che in aggiunta rimarrà esposta anche a possibili extra-costi finanziari(in caso di aumento dei tassi di interesse) e a eventuali costi non contemplati tra i capitolati di gestione coperti dai canoni di manutenzione. A questo proposito va segnalato che, a nostra conoscenza, non sono stati allegati agli atti di Giunta le bozze di Disciplinare di Gestione, previsto all'Art. 29 della bozza di Schema di Convenzione, che dovrebbero dettagliare le prestazioni e gli standard che si impegna a garantire il privato che gestirà l’impianto. La nostra proposta: un nuovo palazzetto polivalente: pensiamo che alla città serva soprattutto un impianto che permetta ai cittadini di poter svolgere attività sportiva di base. Per questo scopo, un impianto pensato in funzione di campionati semi-professionistici appare sovra-dimensionato e molto costoso, come dimostrano i dati e le informazioni diffuse dall'amministrazione e analizzati da noi. Sarebbe più opportuno considerare una palestra polivalente di dimensioni minori e costi più contenuti, e più facilmente accessibile dagli utenti più giovani. In alcuni comuni sono state realizzate tensostrutture con copertura in legno lamellare a costi largamente inferiori (meno di 1 milione di Euro), assicurando allo stesso tempo alta efficienza energetica e bassi costi di gestione. Una nuova palestra polivalente risolverebbe i problemi di spazio che hanno tutte le società sportive oleggesi e costerebbe circa 4 volte meno che un Palasport per pochi.In conclusione, qualche domanda per chi ci legge: nel pensare, giustamente, alle necessità delle attività sportive non sarebbe più opportuno considerare una palestra polivalente di dimensioni minori, a costi più contenuti? Non sarebbe meglio investire meno a beneficio di un pubblico più ampio? Non ci sono zone più vicine al centro abitato, che comportino un minor spreco di suolo?Sottolineiamo anche che il progetto-Pezza consumerà suolo in un’area campestre che rappresenta uno degli ultimi spazi aperti che ancora offrono respiro e prospettiva in prossimità dell’agglomerato urbanizzato. Ma per questo punto non servono le parole, basta guardare le immagini dell’area della Pezza che completano questo articolo. O fare un giro in zona, sperando che quel paesaggio non diventi un ricordo ed un rimpianto".