Cameri - Palio degli Asini 2023: la gara delle polemiche e che anticipa ed entra ufficialmente nella prossima... campagna elettorale in vista delle Amministrative 2024.
Il gruppo consiliare d'opposizione Insieme per Cameri scrive: "Sembrava essere una tradizione oramai consolidata, capace di resistere al tempo, alle mode ed anche ai cambi di colore delle amministrazioni comunali ed invece parrebbe che il Palio abbia incontrato il suo primo, vero, grande ostacolo: la giunta Pacileo-Monfrinoli. La locandina ufficiale della Festa Patronale 2023 informa che, in data 11 settembre, a partire dalle ore 17.00 avrà luogo la Sfilata dei Rioni ed il Palio degli Asini: ma non dice dove avranno luogo. Abbiamo chiesto un accesso agli atti ed abbiamo scoperto che Comune e Pro Loco vogliono far svolgere il Palio fuori dal centro storico, ove la manifestazione si svolge dal 1947, e più precisamente in un campo di proprietà di terzi vicino alle scuole medie. Ci domandiamo, esterrefatti, come si sia potuto rinunciare ad una tradizione che si perpetua da oltre 70 anni in assenza di uno studio di fattibilità (che noi abbiamo chiesto e che non esiste agli atti depositati in Comune) sul quale ponderare, in modo preciso e non approssimativo, i punti di criticità e le eventuali soluzioni. Anche perché in altre realtà, ed anche in Comuni a noi vicini, il Palio degli Asini continua a corrersi nel contesto del centro storico cittadino. Addio quindi alla storica radiocronaca del Palio che ci ricordava la vecchia toponomastica del paese con la “Curva del Putzóch” ed il “Punt di Burìt”: 70 anni di tradizione spazzati via con superficialità ed approssimazione. Ma soprattutto ci chiediamo: perché il Sindaco non ha informato la Comunità? Si vuole forse nascondere, fino all’ultimo, questa ferita mortale alla tradizione ed alla storia di Cameri, esattamente com’è avvenuto lo scorso settembre dal palco di Piazza Dante?"
Questa la lunga e articolata risposta da parte dell'Amministrazione comunale, retta dal sindaco Pacileo, e della Pro Loco: "34° Palio degli Asini: un pò di chiarezza. Quando? Lunedì 11 Settembre, come da tradizione: intorno alle ore 18,30. Chi? I quattro Rioni, come da tradizione: Aquila, Cavallo, Pantera e Serpente. Come? Nel miglior modo possibile, come da tradizione: preparandoci addobbando il paese, dalle sandaline alle luminarie, con i giochi, gli spettacoli, le cene dei Rioni, la “Messa Grande” e la Processione con i Carri di San Michele e Santa Gregoria, fino alla sfilata, al Palio ed ai fuochi, con il Luna Park. Dove? Qui, la frase “come da tradizione”, non possiamo usarla. Perché? Perché lo scorso anno fino all’ultimo, dopo due anni di stop causa Covid, ci abbiamo creduto e ci siamo andati davvero vicino. Ma quel che conta è che purtroppo è andata come nessuno avrebbe voluto. La ferita è ancora aperta, e forse da un certo punto di vista mai si rimarginerà… ma abbiamo fatto tesoro di quel che è accaduto, abbiamo da subito iniziato a valutare le possibilità che avevamo davanti per tornare a disputare il Palio. Perché la priorità, da subito, è stata questa: poter garantire un futuro al nostro Palio. Il centro, come da tradizione, non è stato indicato dai tecnici che abbiamo interpellato per eseguire le opportune valutazioni come uno scenario possibile. Perché? Per innumerevoli motivi. E la terra, come è noto, è solo uno degli aspetti. Si sarebbe dovuto lavorare di notte per spargerla, e ci sarebbe voluto molto più tempo per rimuoverla. Perché avremmo paralizzato un paese dalla fine della Processione di domenica sera fino almeno al martedì dopo, primo giorno di scuola. Scuola elementare che è nel circuito, come nel circuito ci sono servizi essenziali come una Farmacia, due Banche, la Posta, il Comune. Esercizi commerciali che sarebbero stati irraggiungibili ed evidentemente si sarebbero sporcati con terra e polvere. Accesso negato alla propria abitazione per circa 2000 abitanti. Con consegne a domicilio ed eventuali mezzi di soccorso in grossa difficoltà. Insomma, la paralisi del centro nevralgico del paese, in un periodo dell’anno già carico di novità e di difficoltà, che corrisponde all’inizio delle scuole e, per i cameresi, al ritorno alla normalità. I costi economici, uniti soprattutto ai costi sociali di questa eventuale scelta, sarebbero stati forse troppo rilevanti. Ma ammesso di voler, tutti assieme, scegliere di andare in questa direzione… non ci sarebbe potuto essere pubblico in gran parte del percorso a causa del montaggio delle staccionate, obbligo di Legge. Tanta fatica, e sempre meno pubblico sarebbe potuto accorrere ad incitare i propri beniamini. Anche ammesso di voler pagare questo dazio, la normativa impone una lunghezza complessiva di gara che è già inferiore ad uno solo dei giri del nostro percorso storico. La corsa sarebbe partita dalla piazza e terminata all’Umberto o giù di lì, per capirci. Per non immaginare cosa sarebbe potuto succedere in caso di pioggia a percorso allestito... E questi sono solo alcuni degli aspetti, sicuramente tra i più rilevanti, che hanno indotto i tecnici a rappresentare lo scenario del centro paese come uno scenario che non avrebbe rispettato le normative ministeriali vigenti in tema di manifestazioni con equidi. Con rammarico, abbiamo preso atto e sottoposto altre due alternative: la pista di atletica ed il passaggio alla corsa in un campo, come avviene ormai in molti palii. La pista ha riscontrato alcune criticità: avremmo comunque dovuto mettere la terra e creare degli steccati, il pubblico non sarebbe potuto essere posto all’interno del campo ma solo attorno, avremmo dovuto proporre una formula diversa perché la larghezza della pista non avrebbe consentito più di quattro cavalcature in contemporanea… Solo per citare alcuni degli ostacoli che avremmo dovuto fronteggiare. Ma l’ostacolo più grande è rappresentato dalla mancanza di vie di fuga, considerando che all’esterno vi è la presenza del Luna Park. Pertanto anche questo scenario, non è stato ritenuto idoneo per ospitare il Palio. Mostrato un ipotetico campo, quello tra il Cimitero e l’area mercato dove abitualmente vengono sparati i Fuochi, i tecnici hanno subito dichiarato l’idoneità del luogo. Se dobbiamo ringraziare alcuni proprietari di quei terreni, disposti a vendere al Comune di Cameri i loro campi o quantomeno metterli a disposizione della collettività per una nobile causa, qualcuno ha invece rifiutato la vendita, l’affitto ed anche il mero utilizzo delle proprie proprietà. Il che evidentemente è assolutamente legittimo nel nostro stato di diritto, ma ha decretato il tramonto anche di questo scenario, che sarebbe stato sicuramente apprezzato. Così abbiamo continuato la ricerca di un luogo idoneo e con piena disponibilità, per poter garantire al nostro Palio un futuro. La scelta è ricaduta sul campo posto tra via Marè, via Toscanini e via Cantelli. E’ un terreno in parte dell’Aeronautica, ed il Demanio ha accettato di mettercelo a disposizione. Una porzione è invece già di proprietà comunale. Le dimensioni sono congrue, è facilmente raggiungibile perché è vicino al centro, vi sono vie di fuga, punti di appoggio logistico come le scuole medie. Abbiamo parlato con i conduttori e trovato da subito piena disponibilità per mettere a disposizione i terreni, che in questi giorni stanno ricevendo le dovute preparazioni per consentire lo svolgimento del Palio, in piena sicurezza. La lunga disanima potrebbe far pensare: “Allora questa è una seconda, terza o addirittura quarta scelta?”. No, quello che è stato raccontato sinora porta alla conclusione esattamente inversa: “Questa è la scelta migliore a nostra disposizione”. Altro che scelte affrettate e senza analizzare a fondo la situazione. Ci crediamo fermamente, Comune di Cameri e Pro Loco. Il Comune sosterrà i costi relativi alla preparazione e messa in sicurezza dell’area, Pro Loco si occuperà dell’organizzazione dell’evento. Con il supporto imprescindibile dei quattro Rioni, che evidentemente hanno avuto dispiacere nell’apprendere già a Febbraio che l’ipotesi del Centro storico non era risultata percorribile, ma che hanno saputo assimilare la notizia, mettersi in gioco ed arrivare a dire, con fermezza: “Il Palio deve essere disputato, ad ogni costo”. Questo hanno scritto nei verbali sottoscritti, e per questo li ringraziamo. Nel 1987, dopo quasi quarant’anni di tradizione di un corsa goliardica fatta da contadini e confraternite, si è scelto di stravolgere l’impianto delle nostre feste patronali. Non è questa la sede per giudicare quanto svolto in passato, le scelte fatte e "cosa sarebbe potuto succedere se…”. Sicuramente allora qualcuno si oppose, qualcuno mal digerì e tutt’ora mal digerisce questa scelta. Una scelta che però ha garantito 33 edizioni del Palio di Cameri così come l’abbiamo conosciuto sinora. La scelta di oggi è sicuramente forte, indotta dall'esterno, da un certo punto la stiamo tutti subendo, con la certezza però, oggi come allora, che questa scelta potrà garantire un futuro al nostro Palio. Sappiamo che in tanti non sono d’accordo, in tanti criticheranno le scelte (seppur) obbligate, in tanti ci speculeranno a caccia di “like” o consenso. E’ tutto già in conto. Fare paragoni con altre realtà (da Siena ad Alba, passando a paesi territorialmente e turisticamente più vicini a Cameri) è sempre rischioso, perché non sempre sono noti condizioni al contorno e realtà dei fatti. A volte abbiamo riscontrato “due pesi due misure”, a volte maggiore lassismo su alcuni aspetti o particolare rigidità su altri: non sta a noi giudicare. Noi però ce l’abbiamo messa tutta, e soprattuto ce la stiamo mettendo tutta, per garantire un futuro al nostro Palio. Lo scenario è molto diverso: la piazza gremita con la Chiesa ed il campanile da un lato ed il Comune dall’altro, non saranno minimamente replicabili. Però, forse, quest’anno il pubblico potrà davvero vedere il nostro Palio per la prima volta. Perché in piazza, si potevano vedere i due momenti clou, partenza ed arrivo: ma le battaglie del circuito, la curva del “Putzóch” o il “Punt di Burìt”, restavano appanneggio di pochi, pochissimi spettatori. Quest’anno, per la prima volta, il pubblico potrà assistere a tutto lo svolgimento della corsa, assaporando ogni metro di gara. "E’ un prezzo alto da pagare”, dirà qualcuno. Però se tutti facessimo squadra, se tutti facessimo Comunità, riscoprendo forse anche un senso più profondo della nostra festa patronale, forse dovremmo dare una chance a questo Palio. Che muta la location ma non muta lo spirito. Allora il “3, 2, 1.. Via! Partiti!” avrà un sapore diverso".