Trecate - Interessante incontro, anche abbastanza partecipato, visto che è stato organizzato di giovedì sera, 6 ottobre, al Teatro Comunale di Trecate in una piazza Cavour desolantemente deserta. Argomento del convegno i rigorosi tagli effettuati dalla Giunta regionale del governatore Cota alla Sanità. Molti gli ospiti invitati ad intervenire su questo scottante quanto attuale argomento.
Ha cominciato Marta Moalli (referente per la Sanità del Pd novarese): "E' stata approvata una riforma in modo assolutamente verticale, senza nemmeno sentire le parti sociali. Un pacchetto da far digerire ai piemontesi nel quale si parla di modelli inglese, tedesco o lombardo, ma non dei problemi reali della gente".
Il sindaco di Trecate, Enrico Ruggerone: "Si tratta di un tema molto delicato. Finora ho avuto una pessima impressione dagli organi istituzionali regionali, vedi il modo in cui stanno gestendo la questione consorzi, che il ministro della Semplificazione, Calderoli, ha annullato, ma che nel nostro caso del Cisa è un ente virtuoso, che non ha sprechi e nemmeno costi come gettone di presenza. E poi vedo molto negativamente i continui tagli ai Comuni, così facendo mettono in ginocchio le Amministrazioni comunali. Abbiamo avuto da spendere circa 30.000 euro nel sociale ed abbiamo fatto i salti mortali per far quadrare i conti e mantenere i servizi, soprattutto per le categorie più disagiate, maggiormente colpite in questo momento di crisi. Credo che in molti non si rendono conto della reale situazione in cui vive la gente. E sarà peggio quando saranno operativi ulteriori tagli promessi alle casse dei Comuni, che nel nostro caso possono arrivare a 700.000 euro. Dobbiamo rimboccarci le maniche, ma credetemi: è il peggior momento della nostra storia, dal dopoguerra ad oggi".
La consigliera regionale Giuliana Manica (Pd): "Dopo un anno e mezzo di Amministrazione Cota possiamo tirare le fila di quanto fatto e dare una valutazione: estremamente negativa! Viviamo in una situazione anche poco trasparente, visto che con la Giunta Bresso non c'era mai stato un indagato o arrestato e qui si è arrivati a fermare l'assessore alla Sanità e il suo più stretto collaboratore. In Consiglio non sappiamo nulla del bilancio, si vive alla giornata su voci e anticipazioni. Ci sono poi blocchi sulle assunzioni che non fanno altro che peggiorare la qualità dei servizi offerti al cittadino. Noto anche tante bugie oppure omesse verità sul futuro degli ospedali di Galliate e Arona, città peraltro governate da sindaci dello stesso 'colore' del governatore. Cota è bravissimo a farsi trovare alla sagra paesana o alla festa della mietitura, ma a non accettare di partecipare a dibattiti pubblici su temi come la sanità e altre questioni serie...".
Marco Ceriotti, consigliere comunale in minoranza a Galliate: "L'ospedale di Galliate va difeso con tutte le forze in quanto è una risorsa insostituibile per tutto il territorio dell'Ovest Ticino. Mentre noi siamo pronti ad incatenarci per tenerlo in vita, funzionale e pronto a soddisfare le esigenze degli utenti, credo che il sindaco di Galliate non farebbe altrettanto per non fare uno screzio al suo compagno di partito e leader. Con grande amarezza noto che si sta cercando di indebolire il Cisa: ad esempio Galliate non si affiderà più a questo consorzio per il progetto Isola Felice, dedicato ai giovani con problemi. Non trovo infine accettabile che i bilanci siano fatti nell'ombra per poi avere un bel regalo a Natale, che può essere il ridimensionamento dell'ospedale di Galliate o la chiusura del Cisa".
Flavio Gatti, sindaco di Cerano: "In questo momento storico il mondo della politica sta dando una pessima impressione di sé. Si pensi ad esempio a Comuni virtuosi come il mio, che per colpa dello scellerato patto di stabilità non ha nemmeno i soldi per poter assumere i dipendenti che vanno in pensione e pur avendo un fondo cassa e avanzi di amministrazione molto elevati si trova a lottare per 1 euro. Stiamo tornando indietro di 40-50 anni e tutte le conquiste sociali fatte pian piano vengono annullate. Non sono poi così sicuro che l'ospedale di Galliate venga mantenuto in vita, in quanto mi viene il sospetto che si tenda a spostare la sanità più sul privato. Noi costretti ad aumentare le tasse come Tarsu e addizionali varie per sopravvivere e a Comuni come Roma e Catania pesantemente indebitati vengono fatte leggi 'ad hoc'".
Valeria Galli, capogruppo del Pd in Provincia: "E' evidente quanto la Lega in Provincia sia predominante sul Pdl, ne determina le linee guida. Forti tagli dall'ultimo bilancio sono stati effettuati ad esempio sugli asili nido; assurdo il ridimensionamento del reparto di Diabetologia al Maggiore visto che il diabete oggi è una malattia sociale in costante aumento e per la quale si fanno studi e ricerche. Il Cisa Ovest Ticino in questi 30 anni di storia ha dato un eccellente contributo ed esempio per come ha saputo gestire varie criticità, eppure lo vogliono sopprimere... E che dire dei tagli al mondo del volontariato che sono un'insostituibile risorsa per portare avanti la 'macchina pubblica'? Trovo ingiusto e assurdo i tagli nel sociali operati dalla Giunta Sozzani e l'aver mantenuto le stesse ingenti somme per il rilancio del Turismo".
Elena Ferrara, segretaria provinciale del Pd: "Sono molto contenta del fatto che stasera siamo riusciti a portare anche a Trecate la testimonianza sui disagi e i grandi errori causati dall'Amministrazione Cota, soprattutto in tema di sanità e sociale. Continueremo il tour per tutta la provincia".
Infine l'opinione di Aldo Reschigna, capogruppo del Pd in Regione: "Il bilancio regionale si aggira sui 10 miliardi di euro, 8,3 dei quali sono dedicati all'aspetto socio-sanitario. I casi sono due: o la Regione si occuperà esclusivamente di sanità oppure partirà con tagli pesanti. Gli ospedali oggi sono anche delle sedi fittizie di case di riposo, dove vengono ricoverati anziani non autosufficienti che non trovano posto in case di cura. Assurdo che non si faccia una politica per gli anziani, visto che oggi nel solo Piemonte ci sono oltre 12.000 persone in lista d'attesa per entrare in una casa di riposo. Poi contesto la politica autoritaria di Cota, che decide senza coinvolgere il territorio, anzi facendo ricadere sui Comuni o enti sottordinati le sue scelte, come nel caso dei tagli al socio-assistenziale, alla lotta al disagio o alla disabilità. E' vero, forse 54 ospedali in tutto il Piemonte sono troppi, ma non vanno eliminati tutti e tenuti in vita solo quelli più importanti o maggiori, forse la verità sta nel mantenerne una quarantina di nosocomi ed evitare sprechi".