Trecate - Riceviamo e pubblichiamo dal Pd locale e da Nel cuore di Trecate: "L'Amministrazione comunale ha risposto con un comunicato inteso a "fare chiarezza " in merito osservazioni da noi rese pubbliche, inerenti alla manifestazione "Riso gorgonzola e antichi sapori". In realtà il comunicato non chiarisce nulla, per il semplice motivo che l'operato dell'assessore Capoccia e di chi ne condivide le responsabilità non è difendibile. Riassumiamo quanto emerge dagli atti ufficiali del comune, 1) Con lettera del 23 agosto 2017 alla società Markas S.r.l., concessionaria del servizio di ristorazione scolastica del comune di Trecate, l'assessore Capoccia dichiara che intende rinunciare ai servizi aggiuntivi offerti nell'appalto della Markas e consistenti in: - fornitura annuale di n. 500 pacchi alimentari destinati a famiglie in condizioni di disagio socio-economico; - fornitura di 15 dei 21 servizi di catering previsti, per complessive 2500 persone circa. Nella stessa lettera l'ineffabile assessore chiede di quantificarne il valore economico, al fine di corrispondere l'importo equivalente all'amministrazione comunale, eventualmente anche sotto altra forma. 2) Con lettera del 5 settembre la Società Markas risponde all'assessore quantificando in 11.595,00 euro il valore dei servizi a cui l'assessore rinuncia, dichiarandosi disponibile a corrispondere all'amministrazione l'importo equivalente. 3) Con lettera del 10 settembre l'assessore Capoccia "propone" alla società Markas di pagare direttamente la fattura del concerto di Jo Squillo, Papa Winnie e Johnson Righeira del 23 settembre fornendo addirittura di persona nominativo e recapiti dell'Agenzia che fornisce lo spettacolo. 4) Con lettera del 12 settembre la Responsabile del Settore Cultura, Istruzione, Sport e Tempo Libero conferma all'Agenzia e per conoscenza alla società Markas la realizzazione dello spettacolo, ribadendo che “la fattura dovrà essere intestata alla società Markas”. Questa corrispondenza, che tutti possono verificare con un semplice accesso civico agli atti, dimostra che: 1) L'assessore ha mentito ai cittadini quando ha detto che la manifestazione era costo zero perché la Markas avrebbe potuto versare al Comune gli 11.595,00 euro invece di pagare la fattura del concerto che, CASUALMENTE corrisponde perfettamente. Quindi la manifestazione è costata perlomeno quella cifra, a prescindere da ogni ulteriore spesa che emergerà quando sarà finalmente pronto il rendiconto. 2) L'intera operazione è stata condotta dall'assessore Capoccia, con modalità da “padrone del vapore”, in totale assenza di qualsiasi deliberazione o altro atto che regolasse e giustificasse le variazioni apportate a quanto contenuto nell'appalto della Markas. Questo modo di agire presenta evidenti tratti di illegittimità che saranno oggetto di opportuni accertamenti. 3) L'assessore Capoccia ha sottratto risorse destinate alle famiglie in condizioni di disagio socio-economico per pagare un concerto e si giustifica dicendo che il comune non si occupa direttamente della distribuzione di generi alimentari. Ma chi vuole prendere in giro? Non poteva forse farli distribuire alla Caritas o al Pane Quotidiano? Ridicolo poi arrogarsi il merito dell'assegno versato alla parrocchia, frutto del lavoro dei tanti volontari che hanno sgobbato e non certo merito dell'amministrazione. Abbiamo infine il sospetto che il contratto con la Markas preveda anche un altro importante servizio accessorio consistente in una consistente fornitura di generi alimentari al Pane Quotidiano. Non avendone trovato traccia negli atti dello zelante assessore vogliamo credere che, qualora confermato, almeno questi saranno regolarmente erogati entro fine 2017; in caso contrario è lecito sospettare che siano anch’essi stati oggetto di qualche indecente baratto. E’ sufficientemente chiaro ora di quale imbarazzante mercato si è reso protagonista l’assessore ai Servizi Sociali, nonché vicesindaco, Capoccia? Ci chiediamo anche se di tutto ciò fossero all’oscuro il sindaco e gli altri consiglieri di maggioranza ma, in ogni caso, di fronte a tali evidenze ed in flagranza di menzogna sui costi reali della manifestazione, sarebbe lecito attendersi le sue dimissioni, in mancanza delle quali dovrebbe essere il sindaco in prima persona a togliergli le deleghe indegnamente utilizzate. Non fosse altro per restituire un po’ di dignità e credibilità alle Istituzioni".