Trecate - Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Federico Binatti e Andrea Crivelli, dirigenti del Pdl provinciale novarese e consiglieri comunali a Trecate: "Marchi o Ruggerone: chi dice la verità sul centro islamico? Leggiamo con un certo stupore le dichiarazioni e interviste che sta rilasciando la maggioranza sulla questione moschea/centro islamico di Trecate. Ruggerone dice che quella della moschea è una “falsità”: in realtà siamo noi che vorremo capire chi sta mentendo, visto che le affermazioni del Sindaco e della Vice Sindaco sono in contraddizione tra loro! La posizione ufficiale dell’Amministrazione Comunale è quella comunicata dal Sindaco o quella anticipata solo un paio di giorni prima dalla Vice Sindaco? In particolare Marchi ha dichiarato che ”In Comune è stata presentata formale richiesta per l’apertura di un ‘centro culturale islamico’ e, contestualmente, anche per l’assegnazione di uno spazio comunale atto ad ospitarlo”, aggiungendo inoltre che ”informalmente il signor Adeel aveva parlato con la sottoscritta”. Al contrario Ruggerone afferma che “Non è stata fatta nessuna richiesta di costruzione di una moschea. E’ stata formulata una semplice istanza di iscrizione di una associazione culturale islamica all’albo delle associazioni del territorio”. Ora, che si parli di “falsità” in merito alla moschea, non ci sta bene. Ci sono dei volantini affissi in buona parte delle attività commerciali trecatesi gestite da islamici, in cui campeggia in grosso la parola “Moschea”, non “Centro culturale” o “Associazione”, con tanto di recapito per la raccolta fondi che servirà per coprire le spese. Appena visti i volantini ci siamo attivati, come promesso ai trecatesi, per fare richiesta di accesso agli atti per avere una copia della lettera di cui parla la Vice Sindaco Marchi e della relativa risposta. Ed ecco la sorpresa! Nella lettera, di oggetto “Richiesta di apertura nuovo Centro culturale islamico in Trecate”, il richiedente si firma “rappresentante del nuovo Centro culturale islamico La Pace”, chiedendo che sia il Comune a fornire uno spazio o quanto meno indicare dove sia possibile aprire il centro. Una discussione andata in Giunta Comunale in data 23 luglio: si legge a chiare lettere nella risposta che la Vice Sindaco fornisce al richiedente, specificando che “nel riconoscere l’indubbia validità degli scopi culturali ed aggregativi che il nuovo Centro Islamico La Pace si prefigge, al momento, (il Comune) non dispone di spazi adeguati”. Ora, dove il Sindaco Ruggerone legga di una “semplice istanza di iscrizione di una associazione culturale islamica all’albo delle associazioni del territorio”, noi non siamo riusciti a trovarlo, perché nella richiesta formalmente avanzata dal “rappresentante del nuovo centro culturale islamico” tutto si chiede, tranne che l’iscrizione all’albo delle Associazioni. Se esistono altri atti che non ci sono stati trasmessi, nonostante da noi richiesti, è un fatto grave. Se non ci sono atti, vorremmo capire perché i trecatesi non sono stati immediatamente informati su un tema così delicato e da luglio sino a oggi tutti, minoranza e cittadini trecatesi in testa, sono stati tenuti all’oscuro in merito al Centro culturale islamico – per citarlo con il termine con cui viene indicato in ogni missiva, sia a firma del richiedente sia del Comune. Quello che sappiamo è che, sui volantini affissi nelle attività commerciali, si parla non di centro culturale ma di Moschea. Non vogliamo fare inutili allarmismi, ma è doveroso sottolineare come la commistione e la confusione tra “Centro Culturale Islamico” e “Moschea” con cui stanno partendo – con l’avallo dell’Amministrazione comunale che la reputa iniziativadi “indubbia validità degli scopi culturali ed aggregativi”, per citare le esatte parole della Vice Sindaco– rappresenta un modello noto alle cronache per molti fatti poco chiari e noti a tutti. Il Sindaco sostiene che siano “voci false” e “tutto basato sul nulla”. Alle sue chiacchiere noi rispondiamo citando fatti concreti e documenti formali. Ci chiarisca piuttosto chi fra lui e la Vice Sindaco detta la linea politica ma soprattutto chi fra loro due stia affermando cose non corrispondenti al vero ai trecatesi: qualora uno dei due mentisse ai propri concittadini, farebbe meglio a rassegnare immediatamente le proprie dimissioni".