Trecate - "Abbiamo appreso dagli organi di stampa locali - scrivono i consiglieri comunali Andrea Crivelli, Tiziano Casellino, Giorgio Capoccia e Federico Binatti - che il Sindaco Ruggerone e alcuni esponenti della sua maggioranza appoggeranno la candidatura alle primarie del Partito Democratico di Pierluigi Bersani, a differenza di altri autorevoli esponenti del PD come il Sindaco di Novara Andrea Ballarè che ha invece garantito il suo appoggio alla candidatura di Matteo Renzi. La scelta, francamente, non ci stupisce affatto, anzi rappresenta se mai la conferma di quanto abbiamo da sempre sostenuto: la maggioranza trecatese di sinistra ha scelto di schierarsi con il vecchio apparato di partito ex-PCI ex-PDS ex-DS, dimostrando la propria insensibilità a qualsiasi istanza di rinnovamento e il proprio attaccamento a posizioni ideologiche vetero-comuniste. Quello che ci stupisce, invece, è che persino Ruggerone e compagni abbiano accettato lo strumento democratico delle primarie: è questo il loro cambiamento e innovazione? Solo poco più di un anno fa, infatti, si sarebbero dovute svolgere le primarie per la designazione del candidato Sindaco del PD per il Comune di Trecate, ma Ruggerone rifiutò questo metodo nonostante fosse previsto dallo statuto del suo stesso Partito, impedendo al suo stesso ex capogruppo Gianfranco Tacchino la possibilità di concorrere, nonostante la presenza ben più assidua di quest’ultimo all’attività tanto del Consiglio Comunale quanto delle Commissioni Consiliari, fino ad arrivare alla sua espulsione dal Partito. Speriamo solo che questa differente scelta tra il Sindaco di Trecate e il Sindaco di Novara sul candidato da appoggiare alle primarie non abbia ripercussioni negative per i cittadini trecatesi: neanche questo ci stupirebbe molto, visto che l’Amministrazione trecatese di sinistra ha addirittura criticato apertamente l’Amministrazione novarese di sinistra in un atto formale come la verifica delle linee programmatiche di mandato approvata dalla maggioranza nell’ultimo Consiglio Comunale, imputandole ogni responsabilità su future possibili eliminazione di corse, linee o servizi di trasporto pubblico, tra cui il ChiamaTì!".