Cerano - Sul P.I.P., definito un progetto per rilanciare Cerano, riceviamo e pubblichiamo un comunicato firmato dall'ex Amministrazione comunale di Cerano 2004/2009 e firmato da Gaetano Quaglia (ex sindaco), Alessandro Albanese, Mauro Cesti, Luigi Invernizzi, Dario Russo e Pierantonio Vigone: "Siamo convinti che, quando il Sindaco di Cerano intende nascondere la mancanza di qualsiasi progetto per la crescita ed il miglioramento delle condizioni del Comune che presiede e si arrabatta a scaricare la responsabilità del proprio fallimento sulle Amministrazioni che l’hanno preceduto -spesso travisando i fatti o snocciolando, una dopo l’altra, notizie non vere- dimostra in modo chiaro, di non essere in grado di affrontare e risolvere i problemi del suo paese. Addirittura, dimostra di essere incapace di qualsiasi autocritica che, se fatta in modo rigoroso, non potrebbe che indurlo a dimettersi dalla carica che ricopre con i risultati negativi che sono sotto gli occhi di tutti. Ci riferiamo al alcuni articoli apparsi nelle scorse settimane sulla stampa locale in riferimento al P.I.P. (Piano di insediamenti produttivi) che riportavano dichiarazioni dello stesso Sindaco. Tutti gli addetti ai lavori tranne, evidentemente, il sindaco Gatti, sanno che la destinazione d’uso delle aree di un Comune viene stabilita dal Piano Regolatore che, nel nostro caso, è stato adottato, cioè proposto ed approvato, dall’amministrazione Frau (1999/2004) di cui Gatti faceva parte. I cittadini, proprietari dei terreni compresi nella zona del P.I.P., la cui qualifica è passata, ad esempio, da agricola ad industriale, con un incremento significativo del loro valore, pagano le tasse in base alla nuova destinazione d’uso. Il P.I.P., al contrario, non può, in nessun modo, cambiare la destinazione d’uso dei terreni. Il suo scopo è, infatti, quello di organizzare tecnicamente le aree, tracciare le strade, stabilire i lotti ed urbanizzarli. Esso, inoltre, non deve assolutamente scegliere e selezionare il tipo di industrie da insediare. Il P.I.P. è un piano di iniziativa pubblica che, fino a quando non viene approvato, non permette ai proprietari di vendere le aree. L’amministrazione Quaglia, tanto sovente invocata dal Gatti, si è preoccupata anche di questo: ha contattato una Società a partecipazione pubblica che ha dato la sua disponibilità a predisporre il P.I.P. e la relativa convenzione con impegni ben precisi e senza alcuna spesa per il Comune. Lo scopo era di consentire al Comune di aumentare l’occupazione e migliorare significativamente l’urbanizzazione di una vasta zona del paese ed ai cittadini interessati di poter vendere il terreno di proprietà. Purtroppo il sopraggiungere della crisi economica che ha colpito gravemente l’Italia ha sconsigliato di dar corso all’iniziativa. Il sindaco Gatti parla inutilmente di “procedure disinvolte” e di “blitz in consiglio comunale”: negli atti predisposti è stata seguita esattamente la procedura prevista dalla legge. Del resto, se l’attuale sindaco avesse ritenuta l’approvazione non corretta, avrebbe potuto benissimo intervenire nei modi consentiti: ormai sono quasi 7 anni che ne ha la possibilità ma se ne è guardato bene dal farlo. Ancora oggi siamo convinti che la scelta di inserire nel P.R.G. un’area P.I.P. e di aver deliberato la sua attuazione sia stata un’opportunità che Cerano non doveva lasciarsi sfuggire per due ragioni: - proprio ora che gli esperti si mostrano ottimisti sulla ripresa economica bisogna trovarsi pronti con tutti gli strumenti per offrire ogni possibilità agli eventuali investitori, altrimenti Cerano decade inesorabilmente. Il Comune può attivare il P.I.P. anche per lotti e può persino pubblicizzare su Internet le opportunità che il piano offre ed i vantaggi. - Lasciar decadere tutto significa complicare molto le cose con le nuove normative per l’esame dei piani (VAS, piano paesistico ecc.) senza contare che i cittadini interessati continuerebbero a pagare le tasse finche non verrà modificato, il piano Regolatore. Quell’area con le norme attuali incide per circa 30.000€ sulle entrate comunali ed altrettanti sulle tasche dei proprietari. E’ del tutto inutile che il sindaco Gatti si affanni in polemiche inutili su chi l’ha preceduto: meglio sarebbe che adottasse, finalmente, qualche decisione seria, più che opportuna per Cerano e i ceranesi".