Trecate - “E comprensibile che il Sindaco Binatti e la sua Giunta sentano la necessità di riaprire la piscina comunale che loro stessi hanno portato alla chiusura. E’ un obiettivo che condividiamo ma non siamo disposti a farlo ad ogni costo. Il percorso intrapreso da questa amministrazione non ci convince per niente: siamo di fronte alla classica pezza che si rivela peggiore del buco…” È Marco Uboldi ad aprire il comunicato che la minoranza consiliare a Trecate ha diramato questa mattina in merito alla bocciatura della mozione che chiedeva di fermare l’iter previsto per la ristrutturazione della piscina coperta di Trecate, chiusa ormai da due anni. «Abbiamo presentato la mozione per chiedere di sospendere l’iter di fronte alle modifiche presentate dal proponente che fanno lievitare i costi della piscina a 6 milioni di euro e che l’impianto del leasing sia rischioso. La nostra posizione è che la piscina vada aperta, ma senza un bagno di sangue per i conti pubblici, ma evidentemente i consiglieri di maggioranza ritengono di voler proseguire in questo modo» aggiunge Uboldi.
«La proposta pervenuta vincolerebbe il Comune a indebitarsi per la ristrutturazione di un impianto degli anni ‘90 e a garantirlo in concessione per 23 anni a un soggetto privato e a una fondazione bancaria» dichiara il capogruppo di Trecate Domani Raffaele Sacco che aggiunge «una scelta che abbiamo fortemente criticato perché condannerà le casse del Comune a un debito che toglie risorse a progetti ben più importanti. Gli unici responsabili di questa decisione sono i consiglieri di maggioranza, a maggior ragione quelli che hanno manifestato le loro perplessità. Il Sindaco ha promesso un percorso di condivisione per mitigare le evidenti tensioni interne alla sua maggioranza ma in quella sede, elemento che forse non è chiaro a tutti, non sarà messo in discussione il modello del leasing che rappresenta il vero nodo critico. L’occasione per pensare ad un’alternativa passava dal voto favorevole alla nostra mozione… Ciascuno si prenderà le proprie responsabilità su una scelta che comprometterebbe l’operato di almeno quattro prossime amministrazioni: un tema quindi che dovrebbe preoccupare tutti coloro che hanno a cuore davvero il futuro della nostra città”.
«Sgombriamo il campo subito dall'accusa di speculazioni politiche. Non è solo la minoranza a bocciare il percorso ma anche Mauro Bricco, oltre ad essere uno stimato professionista, fino a qualche settimana fa aveva le deleghe ai lavori pubblici. Il suo intervento in aula ha confermato che le nostre perplessità sono fondate e che la scelta dell'amministrazione è un’assurdità. Chiederemo anche conto del progetto già pronto che lo stesso Bricco ha citato in aula, una soluzione alternativa che la maggioranza ha deliberatamente deciso di ignorare» ha dichiarato la capogruppo della Uboldi Sindaco Anna Uboldi. Sulle osservazioni di Bricco è intervenuto anche Filippo Sansottera che ha aggiunto ««gli attriti interni alla maggioranza sono evidenti, non solo nell’intervento durissimo di Bricco, ma anche nelle convulse telefonate con cui gli assessori e i consiglieri chiedevano al capogruppo di FDI Michele Musone di tornare in aula dopo che lo stesso si è allontanato per circa un’ora. Segnali rivelatori dell’agitazione della giunta preoccupata dalla possibilità che altri consiglieri potessero votare a favore della mozione, come aveva peraltro annunciato Vincenzo Salerno per due volte. Pochi secondi dopo, aiutato dalla consigliera Napoli nell'operazione di voto col tablet, ha incredibilmente e inspiegabilmente votato contro.L'impianto del progetto è a nostro avviso allarmante, le condizioni della maggioranza che dovrebbe portare avanti e governare questi processo che costerà milioni di euro al Comune sono ancora più allarmanti».
Anche Emanuela Cazzadore interviene sulla vicenda commentando che «la questione della piscina è evidentemente la spina nel fianco di questa amministrazione. Da un lato gli attriti interni al centrodestra, nonostante l’ostinazione dei consiglieri di maggioranza nel votare a favore delle proposte scellerate di Binatti, e dall’altro la palese incapacità della Giunta di governare i processi. Ieri non è stata una bella pagina per la politica trecatese e per i cittadini di questa città che, a causa delle decisioni di una maggioranza tenuta insieme dagli accordi di potere, rischiano di essere indebitati per i prossimi 23 anni».