Galliate - La politica, si sa, è una ruota che gira. E come per incanto, a due mesi circa dalle elezioni che hanno decretato la vittoria del centrosinistra capeggiato da Alberto Cantone, l'ex sindaco Claudiano Di Caprio è ora alla guida dell'opposizione, in particolare per il suo partito, la Lega. Una delle prime uscite pubbliche dell'ex Primo Cittadino è contro Cosimo Bifano, esponente del Psi e oggi nominato presidente del Consiglio comunale (e come tale avente diritto ad un compenso come gli assessori e il sindaco stesso). In una nota Di Caprio afferma: "L'ultimo consiglio comunale Galliate ha decretato un 'Paperon de' Paperoni'. Nonostante la crisi e le circostanze avverse, il nuovo presidente del Consiglio ha deciso di non decurtare la sua indennità come fatto dagli assessori, tra l'altro decisione attuata anche dalla passata Amministrazione sia dagli assessori che dal presidente del Consiglio. Con enorme imbarazzo della maggioranza che ha votato a suo favore, noi ovviamente contrari, ha spiegato con scuse del tutto fuori luogo la sua decisione. Deciso e votato, anche da se stesso, come un qualsiasi banditore d'asta. Viva la coerenza del nuovo presidente del Consiglio di Galliate, Cosimo Bifano".
La risposta del presidente Bifano non s'è fatta attendere. Dalla sua pagina 'social' scrive: "L'indennità del presidente del Consiglio è fissata per legge e va a caricarsi sul reddito di chi la riceve. La scelta sta nel lavoro che il presidente deve fare e cosa deve fare. Se leggete il Tuel (testo unico enti locali) qui si stabilisce delle responsabiltà al presidente del Consiglio, che non sono da poco e se fatto cosi come è stato deciso non credo francamente di rubare niente a nessuno, anzi... Il mio compito non sarà solo di firmare la convocazione del Consiglio comunale, ma il coordinamento dei capigruppo consiliari, mai fatto prima d'ora. Francamente credo ci sia chi non abbia ben capito il ruolo che dovrò svolgere e che non è certamente meno importante di quello di un assessore. Il mio ruolo non è un ruolo tecnico, ma politico e lo vedrete strada facendo. Spero solo che mi facciano lavorare, altrimenti rimango sempre consigliere comunale e svolgerò il mio lavoro di rappresentanza politica datami dai cittadini a 20 euro a gettone. Le responsabilità ci sono e non vedo tanto scalpore. Non ho certo bisogno per fortuna dei soldi dei cittadini per vivere, ma credo che a chi destinare la benificenza lo debba decidere solo io. Ed è quello che faccio da sempre..."