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QUESTO CONSIGLIO COMUNALE NON S'HA DA FARE...

Trecate - Altro che Promessi sposi, i Bravi, don Abbondio, don Rodrigo e soprattutto Renzo e Lucia... a Trecate la Politica locale sta dando moltissimo materiale e spunti per un nuovo romanzo. Succede infatti che per la sera di mercoledì 26 febbraio è convocato il Consiglio comunale. Pochi i punti all'ordine del giorno, "tutti dibattuti e approvati in sede di conferenza di capigruppo", affermano dall'opposizione. Sono le ore 21.05 e il vice presidente Mauro Bricco (assente il presidente Giorgio Ingold) legge l'interminabile elenco degli assenti 'giustificati', che comprende tutti i consiglieri della maggioranza, sindaco incluso (tutti quelli che hanno facoltà di voto). Mancano all'appello lo stesso Bricco, che da qualche settimana ha preso le distanze (da quando si è provato ad approvare il progetto per la nuova piscina coperta, un investimento di diversi milioni di euro che ha destato più di una perplessità), e il consigliere Paolo Manzini, già incaricato poi dimissionario all'Urbanistica, ora tra i banchi del gruppo misto. A loro si aggiungono tutti i componenti dell'opposizione: Pd, Lista Uboldi Sindaco e Lista Capoccia Sindaco.

Alle ore 21.06 il Consiglio viene dichiarato chiuso dal segretario comunale, dottoressa Cirigliano, per mancanza di numero legale.

Alle ore 21.10 il sindaco Federico Binatti manda un messaggio whatsapp ai giornalisti presenti, nel quale si legge: "La maggioranza consiliare ha deciso di non partecipare alla seduta del Consiglio comunale convocata su richiesta della minoranza.  Tale decisione è motivata dal fatto che l’Ente non ha delibere da portare all’ordine del giorno e che, inoltre, i punti proposti per questa seduta non sono stati condivisi né concordati con la maggioranza. Riteniamo fondamentale infatti che i lavori del Consiglio Comunale si svolgano in un clima di collaborazione e su tematiche utili alla comunità. Rimaniamo, quindi, disponibili al confronto su questioni concrete e di reale interesse per il nostro territorio".

Ore 21.15 tutti i consiglieri presenti cominciano ad abbandonare il Palazzo Municipale, 'promettendo' comunicati e note sul tema, che - come sempre fatto - riporteremo in modo integrale. Tra i presenti nel pubblico (numeroso) in Sala ci sono esponenti di partiti fuori dal Consiglio come Forza Italia (Giovanni Varone) e Movimento 5 Stelle (Ivan Carlone e Marco Costantino). 

Alle ore 22 proprio dal M5S arriva il primo comunicato sul tema: "Trecate merita rispetto, non una maggioranza che scappa dalle proprie responsabilità. La giunta Binatti e la sua maggioranza hanno deciso di disertare il Consiglio Comunale, impedendo il regolare svolgimento dei lavori. Un comportamento vergognoso e inaccettabile che dimostra, ancora una volta, il totale disinteresse di questa amministrazione per i problemi reali della città. Il loro patetico tentativo di motivarsi con giustificazioni prive di senso è un insulto all’intelligenza dei trecatesi. Parlano di “tematiche utili alla comunità”, eppure oggi in discussione c’era una mozione sulla questione della piscina e il tema della sicurezza, argomenti fondamentali per la città, e non solo. Dicono di volere un “clima di collaborazione”, ma poi scappano dal confronto e boicottano il Consiglio Comunale. In realtà, la verità è un’altra: sono paralizzati dalle loro lotte interne, incapaci di amministrare e privi di qualsiasi visione per il futuro di Trecate. Il Movimento 5 Stelle Trecate non resterà a guardare mentre questa amministrazione affossa la città. Chiediamo ai cittadini di aprire gli occhi: chi non si presenta al Consiglio Comunale non ha rispetto per Trecate e non merita di amministrarla. È tempo di un cambiamento serio, responsabile e trasparente. Noi siamo pronti a costruire un’alternativa credibile, mentre loro continuano a scappare".

Infine una nota di colore: tra gli argomenti all'ordine del giorno nel mancato Consiglio non c'era la surroga del consigliere comunale Tiziana Napoli, da pochi giorni nominata in Giunta al posto del dott. Antonio Baraggini (assessore al Bilancio). Considerato che Manzini e Bricco sono, di fatto, fuori dalla maggioranza e che non c'era la surroga (quindi con un consigliere di maggioranza in meno), il rischio di 'andare sotto' per Binatti & Co. sarebbe stato elevatissimo.

Eh sì... questo Consiglio non s'ha da fare. Per buona pace di don Abbondio, Renzo, Lucia e dei capponi da regalare all'avvocato Azzecca-Garbugli.

Gianmaria Balboni