Oleggio - "Abbiamo partecipato - scrivono dal gruppo Oleggio in Grande - all’incontro convocato dalle minoranze oleggesi: “Lo sviluppo dei trasporti ferroviari: Il Corridoio Reno-Alpi – impatto sul territorio oleggese”. Sul tema gli ultimi mesi hanno registrato una alternanza di opinioni pubblicamente espresse, giudicate di volta in volta allarmiste oppure superficiali, “non succederà nulla nel breve periodo”. Oleggio Grande, nata con obiettivi di dialogo e di confronto e con l’intento di portare un clima nuovo e informato nel dibattito locale, ritiene che su un tema così importante sia cruciale evitare contrapposizioni e semplificazioni divisive. Le une e le altre rischiano di non portare vantaggi alla collettività locale nel momento in cui si arriverà a concretizzareun progetto e discuterlocon i suoi proponenti. In questo delicato passaggio, solo una città unita potrà ottenere che un intervento di questa portata sia fatto con correttivi, garanzie e contropartite tali da assicurare la mitigazione dei suoi impatti sul territorio e sulla nostra vita quotidiana. RFI potrebbe occuparsi del tratto oleggese di ferrovia domani, o tra 5 anni; ma se ne occuperà. Già oggi la situazione è difficile, con la città di fatto tagliata in due da tre passaggi a livelloe, dopo i recenti lavori sulla linea Luino,una tendenza decisa all’aumento dei convogli-merci su questa linea (anche senza progetti di potenziamento di larga portata). Di fronte a minacce e sfide serve unire le forze, abbandonando le contrapposizioni; un minimo comun denominatore va trovato, per il bene della città. Proponiamo quindi la creazione di un Osservatorio aperto a tutti I portatori di interessi locali, politici e civici, in cui I partecipanti si impegnino con la massima trasparenza a mettere a fattor comune tutte le informazioni di cui dispongono,e soprattutto si sforzino, come già in avvenuto in precedenza, di identificare tutte le soluzioni che possono essere unanimemente condivise. Non è difficile; serve, subito, una volontà comune. E serve muoversi in fretta, per evitare di essere presi di sorpresa su due punti fondamentali: - quello progettuale: RFI punterà inevitabilmente a minimizzare il costo dell’opera, l’Osservatorio dovrà pensare invece alla minimizzazione dei suoi impatti negativi; - quello delle compensazioni, da richiedere a RFI affinché la città abbia dall’opera il massimo dei possibili vantaggi. L’invito quindi è a convocare apertamente tutte le parti a un tavolo collaborativo, forte di informazioni e progetti concreti. Un invito che auspichiamo venga raccolto anche da chi ci amministra, da cui ci aspettiamo trasparenza e disponibilità, nell’interesse comune".