Cerano - «L’Italia deve adottare subito un Piano Strategico Nazionale per la Bioeconomia». È quanto chiede Carlo Roccio, il ricercatore biomedico di livello internazionale e candidato dal PD in Europa nel Collegio Nord-Ovest, comprendente Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. «Le Biotecnologie possono generare notevoli potenzialità di crescita industriale per il nostro Paese, che vanta già molti esempi di successo in questo settore, all’avanguardia rispetto al resto d’Europa, in tutte le loro applicazioni: dalla salute all’agroalimentare, dalla bio-energia alla chimica fino ai nuovi materiali. - afferma Carlo Roccio - Quello delle Biotecnologie Industriali è, infatti, un settore strategico per rilanciare lo sviluppo e la competitività del Sistema Italia, a patto di essere capaci di seguire senza esitazioni l’esempio dei Paesi Scandinavi, dei Paesi Bassi, dell’Irlanda e della Germania, Francia e Regno Unito (che già si sono dotati di un Piano Strategico Nazionale per la Bioeconomia) o degli Stati Uniti che il 26 aprile 2012 hanno pubblicato l’atteso Blueprint per la Bioeconomia che mira a incoraggiare investimenti in ricerca e innovazione nel settore bio-based al fine di favorire percorsi di crescita economica virtuosi e sostenibili». Il Piano di azione sulla Bioeconomia, previsto dalla Commissione Europea, è incentrato su tre elementi chiave: lo sviluppo di nuove tecnologie e processi produttivi; l’estensione di nuovi mercati, con quanto ne consegue in termini di competitività sul piano economico; lo stimolo a una maggiore e sempre più stretta collaborazione tra responsabili Politici-Amministrativi, Comunità Scientifica e Mondo delle Imprese. La recente creazione da parte della Commissione Europea della Public Private Partnership sui Biobased e il Bioeconomy Panel la task force sui Biobased ne sono un concreto esempio.
«Intendo portare in Europa la mia trentennale esperienza professionale di imprenditore e ricercatore biomedico, anche per favorire questi processi econtribuire all’affermazione della Bioeconomia, come nuovo modello di sviluppo sostenibile, in particolare a vantaggio delle nostre aziende e della collaborazione tra mondo della ricerca pubblico e privato. Mi impegnerò per accompagnare il nostro Paese a presentare a ottobre la strategia nazionale sulla Bioeconomia nel corso del semestre italiano di Presidenza, in occasione della terza Conferenza della Commissione Europea sulla Bioeconomia a Torino» conclude Roccio.