Trecate - Domenico Rossi, consigliere regionale Pd, ha così commentato le ultime decisioni prese dall'Amministrazione comunale trecatese: "Il neoeletto sindaco di Trecate, Federico Binatti, ha annunciato nei giorni scorsi che intende uscire dal consorzio di comuni che, insieme alle Province di Novara e Vco, sostiene l'attività dell'Istituto Storico della Resistenza. Appare quantomeno strano che, con i tanti problemi, presunti o reali, che proprio il primo cittadino ha evidenziato a Trecate in campagna elettorale, il Sindaco annunci tra i suoi primi provvedimenti quello di voler lasciare l'Istituto Storico Piero Fornara. Leggo sui giornali che si intendono utilizzare le risorse risparmiate per altre attività. Ma c'è qualcosa che vale più del custodire il fondamento della nostra democrazia? Quando mancherà la memoria di quei valori e degli uomini e delle donne che si sono battuti per la nostra libertà allora avremo compromesso la nostra identità. Mi permetto di rivolgermi al giovane primo cittadino di Trecate. Caro signor Sindaco metta da parte i pregiudizi politici, si riconosca nel fondamento che permette anche a lei oggi di essere eletto. Le assicuro che quella quota annuale è un investimento sul futuro. Analoga riflessione si può estendere alla volontà annunciata dallo stesso Binatti di recedere da Avviso Pubblico. Se c’è un filo rosso che lega l’insegnamento di uomini quali il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino è proprio la consapevolezza secondo la quale, per liberarci dalle mafie, non è sufficiente la sola repressione ma sono necessari una politica autorevole, delle buone leggi, una scuola funzionante e politiche attive del lavoro. Tutto questo non può essere un compito relegabile alle sole Forze dell’ordine, ma spetta agli insegnanti, alle agenzie educative, agli imprenditori, ai cittadini, e prima di tutti alla politica. Si tratta di un compito che non si può portare avanti in isolamento: occorre “mettersi insieme”, unire le energie, perché le mafie sono organizzate, sono efficienti ed efficaci e se vogliamo avere qualche speranza di vincere dobbiamo essere capaci di “organizzare il coraggio”. Proprio l'obiettivo che persegue Avviso Pubblico. Non si comprende, inoltre, quale sia la ratio di un provvedimento come questo, in un momento storico in cui le numerose inchieste della DDA di Torino ci consegnano l'immagine di un Piemonte dove le mafie sono fortemente radicate. Servirebbe al contrario un impegno maggiore nella direzione opposta: rafforzare i legami e gli sforzi, soprattutto quelli collettivi, contro le mafie e mettere in campo tutte le politiche di prevenzione alla diffusione della cultura mafiosa e della corruzione.
Di seguito le dichiarazioni della Senatrice Ferrara relative alla volontà dell'Amministrazione comunale di Trecate di interrompere il proprio sostegno e la propria adesione all'istituto storico “Piero Fornara” e ad Avviso pubblico. «L'Istituto storico della Resistenza e Avviso pubblico rappresentano un bagaglio di valori importantissimi, legati da un lato alla conservazione della memoria storica del nostro Paese, dall'altro alla promozione della cultura della legalità – commenta la Senatrice Elena Ferrara – Il sostegno di un'Ente pubblico a queste due realtà alimenta una massa critica fra le istituzioni di diversi territori, con il coinvolgimento diretto della società civile, che contribuisce al patrimonio etico e morale della comunità. Per queste ragioni, la scelta di fuoriuscire da queste realtà non ricade solo sulla singola Amministrazione che la esercita, ma condiziona tutta la rete di comuni e di cittadinanza, con il rischio di cancellare percorsi virtuosi già avviati. Una conseguenza – sottolinea la parlamentare novarese – che riveste anche maggior peso, quando a compiere questa scelta è un Comune come Trecate, che riveste un ruolo particolarmente strategico sul nostro territorio e non solo. Mi auguro che il Sindaco neo eletto, Federico Binatti, possa riflettere e rivedere le posizioni annunciate. Certi valori – conclude Ferrara – dovrebbero prescindere dalle questioni politiche».
Roberto Leggero (uno dei principali promotori di Città in Comune a Novara e tra i responsabili di Libera Novara): "La decisione del giovane sindaco Federico Binatti di far uscire il comune di Trecate da Avviso Pubblico, associazione che collega e organizza gli amministratori pubblici contro le mafie, ha lasciato molti perplessi. Possibile che il sindaco non si renda conto di quale segnale - certamente involontario - sta mandando alle orecchie tese e agli occhi vigili dei mafiosi che operano sul nostro territorio? La decisione parallela di uscire dall'Istituto Storico della Resistenza è chiara: l'antifascismo non gli interessa. Ma è possibile che non gli interessi neppure la lotta alla mafia? Io non lo credo, ma proprio per questo il sindaco deve rimediare subito al grave errore politico e comunicativo".
Questa l'opinione dell'ex vice sindaco Antonella Marchi: "Consiglio Comunale filato via abbastanza liscio. Punto centrale “gli equilibri di bilancio”. Come ammesso dalla stessa assessora Franzoni: tutto in ordine, nessun debito fuori bilancio, equilibri rispettati, accantonamento per future spese non certe e non prevedibili. “Ditelo, Sindaco e Assessori, ai vostri fans sui social: non ci sono buchi di Bilancio”. Si sono votate le Commissioni Consiliari, con qualche piccolo dissapore, veramente piccolo. Ma la tristezza è venuta alla fine: la dimensione culturale dell’impegno a tramandare i valori storici e a sostenere la lotta contro la mafia ha perso. Ha perso nel Consiglio Comunale di Trecate dove si è votato il recesso dall’Istituto Storico della Resistenza Piero Fornara (a cui il Comune aderiva dalla fondazione nel 1968) e da Avviso Pubblico, sodalizio di Comuni che si sostengono nella quotidiana lotta contro la Mafia e le infiltrazioni mafiose, ormai diffuse purtroppo anche al nord (si veda lo scioglimento per mafia dell’Amministrazione comunale di Sedriano). Siamo tristi perché è venuta meno la centralità della cultura, che è stata messa da parte con argomenti demagogici (“spenderemo quei soldi per il sociale”), si parla, si badi bene, di 2.500 euro all’anno su un bilancio di svariati milioni. Certo non si tratta di buttare i soldi, anche piccole cifre, ma di impegnarle utilmente… Due osservazioni: 1 - la precedente amministrazione spendeva 2 milioni di euro all’anno per il sociale, trovando evidentemente anche i 2.500 per Istituto ed Avviso Pubblico; 2 - quali attività culturali sacrificheremo in nome del sociale: tutte, le Feste Patronali (almeno i fuochi…)? Ma possiamo stare tranquilli i valori di fondo pare saranno salvaguardati: tutta la maggioranza ha affermato di credere nei valori della Resistenza, nella lotta contro la Mafia. Dicono di preferire i fatti (alla cultura, dico io). Quali fatti saranno: staremo a vedere… L’inizio non è buono. (P.S. se si vogliono conoscere i servizi offerti ai Comuni dalle due organizzazioni- Istituto e Avviso Pubblico- basta andare su Internet. Noi pensiamo valga la pena aderire. Noi= Marchi, Sansottera, Uboldi. Grillini e Canetta: astenuti..)".
Infine il circolo trecatese del Pd e la segreteria provinciale in un comunicato congiunto affermano: "Se tre indizi fanno una prova, la neoeletta amministrazione del Comune di Trecate conferma tutte le preoccupazioni emerse durante la campagna elettorale, in cui abbiamo stigmatizzato le posizioni radicali della coalizione di destra che ha sostenuto la candidatura di Federico Binatti. Appena indossata la fascia tricolore il Sindaco toglie dal suo ufficio la bandiera della pace, nei giorni scorsi annuncia che Trecate uscirà dal Consorzio che sostiene l’Istituto storico della Resistenza e società contemporanea di Novara, intitolato a Piero Fornara, e se non bastasse anche l'abbandono di "Avviso pubblico", associazioni di Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, cui Trecate ha aderito con l'amministrazione Ruggerone dando un chiaro messaggio per la legalità e la trasparenza. Scelta discutibile la prima, del tutto insensate le altre. L'istituto storico non solo tiene viva e valorizza la memoria storica della Resistenza, ma testimonia il ricordo dei valori e delle scelte di quegli uomini che hanno contribuito a costruire le fondamenta della nostra democrazia. Una funzione importante, riconosciuta da 81 Comuni e le Province di Novara e del Vco che ne sostengono l'attività. Per quanto riguarda "Avviso pubblico" sembra superfluo ricordare, anche alla luce delle recenti operazioni della Dda di Milano che ha sgominato la 'ndrina di Santhià, che operava in tutto il Piemonte, provincia di Novara compresa, quanto sia importante mantenere alta la guardia sul fronte della criminalità organizzata. I segnali in questo senso devono essere chiari ed inequivocabili: un passo indietro è semplicemente incomprensibile. Le due decisioni dovranno essere ratificate dal Consiglio Comunale. Il Partito Democratico auspica che i consiglieri dimostrino senso di responsabilità e coscienza civica non lasciandosi trascinare in una direzione che nulla ha a che vedere con la buona amministrazione".