Varallo Pombia - La Democrazia Cristiana è tornata a Varallo Pombia, un partito dalla parte del cittadino, pronto a raccogliere istanze e segnalazioni e a farsi portavoce dei problemi quotidiani della gente. “Gli obiettivi della D.C. sono molto concreti - spiega il candidato sindaco Sebastiano Saccheri, anno di nascita 1972 e lavora come vigilante - siamo stanchi di assistere alle lotte intestine delle altre coalizioni e ai litigi di partito per le candidature. Varallo Pombia esce da una stagione difficile, condizionata dal peso di soggetti politici e di liste civiche che volevano tutto tranne che il bene del Paese. Siamo stanchi di una politica al servizio degli interessi di parte, dove i fantasmi del passato cercano di imporre la loro visione e le loro scelte ed è per questa ragione che abbiamo deciso di scendere in campo. A Varallo Pombia c’è voglia di cambiamento e con i nostri volti nuovi pensiamo di poterci candidare come la vera alternativa per la guida di questo paese. Siamo dell’idea che più che i partiti contino le persone la Democrazia Cristiana pone al centro l’individuo e si richiama ai valori che hanno fatto grande l’Italia, ovvero il lavoro, la famiglia e la partecipazione democratica. Valori che partiti e liste civiche sembrano aver dimenticato, con il risultato che oggi la famiglia è allo sbando ed il nostro Paese accusa una grave crisi sociale ed economia. Per cambiare questo stato di cose, occorre ripartire dal basso, occorre guardare ai problemi reali della gente e dare risposte ai nostri cittadini, ai quali non servono certo feste e concerti per arrivare a fine mese. Gli uffici comunali intendano”.
Le premesse per rappresentare una buona fetta di elettorato alle prossime elezioni non mancano, tutto dipenderà da come a Varallo Pombia rispondera’ alla novità, vale a dire al ritorno della D.C. “Non sarà una partita facile - conclude Saccheri - la gente è stanca della politica fatta dai soliti comitati d’affari e dai partiti in odore di commissariamento. Oggi la D.C. è una forza sana, i suoi uomini sono i figli di chi ha lavorato per costruire l’Italia dal dopoguerra ad oggi”.