Cameri - Riceviamo e pubblichiamo da Anna Maria Spateri (foto), consigliere d'opposizione in Consiglio comunale: "Con enfasi e tanta pomposità è stato presentato un tal Paggi quale candidato sindaco, figura che non incarna la concertazione delle storiche espressioni della minoranza, di cui non ha mai condiviso l’operato perché mai l’ha affiancata o sostenuta in qualche sua azione in consiglio o tra i cittadini e che è quindi frutto di una imposizione calata dall'alto con nastri e nastrini. Una brutta immagine della politica dove condivisione e ricerca degli interessi dei cittadini sono venuti meno, dove il singolo Messina, per fare il passo indietro e non ricandidarsi (poco male visto i disastrosi risultati del passato), come artefice di questa zuppa politica ha ricevuto la "caramellina" dal potente di turno relegandosi a vassallo locale per il partito di Giorgia Meloni. Ed ora ci ritroviamo come candidato sindaco il suddetto Paggi, accasato storicamente a sinistra che, ricordiamolo, nelle passate tornate elettorali riuscì a strappare ben 26 preferenze nella lista mancina in cui correva nel 2009, ed ora sembrerebbe lui l'unico vero e inossidabile uomo di sintesi tra gli scontenti dell’attuale amministrazione e i diversamente coraggiosi rappresentanti di destra, che non sono riusciti nemmeno ad imporre esplicitamente il simbolo di FdI. Dal canto mio vedo che il mio grande lavoro svolto in minoranza e come rappresentante locale della Lega non è stato considerato dai signori di Novara, pertanto, per una questione di una mia personale dignità, "rifiuto e vado avanti". La mia indipendenza di pensiero e la mia non subordinazione partitica mi portano, a malincuore, a decidere di uscire dalla Lega e dal gruppo consigliare di minoranza “Insieme per Cameri”. Però continuerò ad impegnarmi per il bene dei cameresi certa di mettere a frutto il lavoro svolto e sicura di scrivere ancora qualche episodio di politica locale, senza etichetta e senza partito, ma libera di lavorare per il bene del territorio. Buon lavoro a transfughi, vassalli e valvassori".