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Sul bar in piazza Castello è botta-e-risposta tra Pd e sindaco Ferrari

Galliate - Riceviamo e pubblichiamo: "I sottoscritti consiglieri comunali del Partito Democratico, Marco Ceriotti, Susanna Garzulano e Nicola Pomella, considerato che è andato deserto anche il terzo bando pubblicato dal Comune di Galliate per la vendita dei locali ad uso bar siti in piazza Vittorio Veneto, osservano che: i locali posti al centro della piazza e di fronte al Castello hanno ormai assunto l’aspetto di un magazzino sporco ed abbandonato a causa del materiale accastatato all’interno e ben visibile dalle vetrate. Questa situazione va corretta,  per non dare una cattiva immagine ai galliatesi ed ai turisti che frequentano la nostra bella piazza per ammirare il Castello di Galliate; l’area circostante al locale bar, dotata di una fontana (attualmente non attiva) e di una zona ombreggiata era e rimane una zona ideale per l’esercizio di un punto di ristoro, in particolare nel periodo estivo; la perdita finanziaria che consegue al mancato affitto dei locali si avvicina ormai  ai 10 mila euro ed ogni mese che passa la “perdita” aumenta; il valore dei locali posti in vendita continua invece a scendere, quindi la scelta di vendere i locali risulta sempre meno conveniente. Pertanto suggeriscono al Sindaco di rivedere le proprie idee : rinunciare alla vendita dei locali, chiudere i contenziosi aperti con il precedente gestore e procedere ad un bando per l’assegnazione in affitto del bar. L’immagine della piazza centrale del paese sarà migliore e minori saranno le perdite per il bilancio del Comune".

Non s'è fatta attendere la replica del sindaco Davide Ferrari: "Ringraziamo il locale gruppo Pd per la raccomandazione. Vi è da notare che le pendenze con il precedente “inquilino” sono già state tutte chiuse: il contratto è stato rescisso ed i beni che sono “immagazzinati” nel bar sono attualmente in stato di pignoramento presso il tribunale giudiziario. Attendono di essere venduti all’asta ed il ricavato andrà proprio a colmare parte del credito del Comune. Cosa che sappiamo avverrà nelle prossime settimane. Proprio i problemi nati dal contratto  di affitto del bene (questo, ma anche altre proprietà attualmente in vendita) non siamo  d’accordo con una ulteriore  concessione in affitto del locale: sebbene possa rappresentare una soluzione nel breve termine, in realtà queste situazioni si trasformano in boomerang che provocano perdite per l’ente e ingenti spese legali per ritornare  in possesso dei beni. Non vogliamo fare gli stessi errori fatti in passato. Meglio vendere e far si che un imprenditore ci metta i propri soldi per far rifiorire l’attività, cosa, di cui siamo certi,  prima o poi avverrà visto che i prezzi dei beni (di cui è il mercato a decidere il valore) stanno diventando decisamente interessanti. Il Comune non deve fare l’immobiliarista, perché non ha ne le capacità ne le risorse bensì deve concentrarsi sulla fornitura dei servizi essenziali e destinati a tutta la popolazione: se col ricavato della vendita dei beni riuscissimo a realizzare opere pubbliche utili ai cittadini, saremmo molto piu’ contenti".