Trecate - Alle 9.30 di giovedì 12 maggio arriva la notizia: il Tribunale Civile di Novara, giudice la dottoressa Nutini, si è espresso: il ricorso di Gianfranco Tacchino contro il Pd trecatese e il candidato sindaco Ruggerone, messo in lizza senza l'utilizzo delle primarie e quindi in modo non conforme allo statuto del Partito Democratico, non è stato accettato. Secondo il Tribunale non è infatti una questione che investe l'ambito civile, quanto quello amministrativo. Per questo non va considerato. Contemporaneamente Tacchino è stato condannato al pagamento delle spese legali e per il reato di "lite temeraria" ad un'ammenda di mille euro da versare proprio all'"odiato" Pd. Come detto da Tacchino nel corso di una conferenza stampa convocata nel pomeriggio sempre di giovedì: oltre il danno... la beffa.
L'avvocato Mario Monteverde, legale di Tacchino, ha informato che è stato presentato ricorso d'emergenza questa sentenza sempre al Tribunale Civile di Novara e che il collegio giudicante, composto dalle dottoresse Riccio e Pascale e dal dottor Nicile, si riunirà prima di mezzogiorno di sabato 14 maggio, poche ore prima dei seggi da parte di presidenti, scrutatori e segretari per la preparazione delle schede elettorali in vista del voto del 15 e 16 maggio. La speranza è che non solo venga annullata l'ammenda e la condanna per "lite temeraria", ma che vengano fatte slittare le elezioni, in quanto il simbolo Pd non può essere messo in una lista che candida sindaco una persona non 'nominata' dalle primarie.
Tacchino, nella sua sede in piazza Cavour ha ribadito: "Io ho ragione! La commissione interna di garanzia del partito il 22 aprile scorso ha chiaramente detto che Ruggerone non poteva essere candidato sindaco senza le primarie. Su questo non ci piove. L'unica cosa detta stamattina (giovedì 12) dal Tribunale è che il ricorso non andava presentato in quella sede ma al Tar. Inutile che Ruggerone e compagni cantino vittoria: loro sono nel torto, si sono comportati in modo bulgaro, poco democratico nei confronti miei e di coloro che non hanno accettato il modo di fare di questo Pd e si sono messi in lista con me. Tra questi fino a qualche settimana fa c'era anche il segretario del partito Affuso. Poi ha cambiato idea e lo vedo in lista nel Pd. Evidentemente ha cambiato idea... L'Italia dei valori non è vero che non mi voleva candidato sindaco: anzi sia Bevilacqua (consigliere provinciale) che l'on. Cambursano mi hanno chiesto di essere il loro candidato sindaco. Questa è una battaglia che faccio perché credo in due valori come la dignità e l'onore. Lo stresso Pd mi ha chiesto di finire con le polemiche, proponendomi l'assessorato all'Urbanistica nella Giunta Ruggerone, ma io sono fermo nelle mie decisioni. E poi perché ritengo che se ci sono delle regole, queste vanno rispettate sempre. ".
Gianmaria Balboni