Trecate - Federico Binatti l'aveva anticipato già in sede di campagna elettorale: "Io faccio politica, non sono mica qui a scaldare la sedia". Detto, fatto. Poche ore dopo il "no" da parte del Consiglio comunale alla sua proposta, in tema di trasparenza, di far pervenire in Municipio i casellari giudiziari, oltre ai curriculum vitae e alla dichiarazione dei redditi di tutti i consiglieri comunali, assessori, sindaco e 'papabili' delle municipalizzate, ecco che scoppia un'altra 'guerra dei manifesti'. A dire la verità di manifesto ce n'è uno solo... ma è un 6x3 metri, di quelli enormi, e per la precisione è stato posizionato vicino a Villa Cicogna, all'incrocio tra via Romentino e via Clerici. Qui c'è una gigantografia dei quattro consiglieri dell'opposizione vicini a Binatti (appunto l'ex assessore alla Cultura, quindi Andrea Crivelli, Giorgio Capoccia e Tiziano Casellino) e la scritta: "Noi ci mettiamo la faccia". E dopo aver spiegato appunto della mozione sulla trasparenza e del fatto che è stata bocciata dalla maggioranza, ecco la domanda che sta scatenando qualche polemica: "Chi si nasconde?". Già in Consiglio sia il sindaco Enrico Ruggerone che i due capigruppo di Pd, Filippo Sansottera, e della lista Nel cuore di Trecate, Pier Paolo Almasio, avevano replicato dicendo che loro non avevano alcunché da nascondere. La bocciatura era dovuta, come confermato dal parere del legale del Comune, avvocato Carla Zucco, per questioni legate alla privacy. Vedremo ora quale sarà la risposta della maggioranza alla luce di questa 'trovata' mediatica, che di sicuro ha avuto l'effetto di risvegliare l'attenzione nei trecatesi, ancora ebbri da una campagna elettorale lunga, faticosa e soprattutto ricca di spunti.