Trecate - "Forse ce l’abbiamo fatta! - esclamano i consiglieri del centro sinistra (Pd e Nel cuore di Trecate) - Ci sono volute pubbliche denunce, comunicati stampa e ben tre interrogazioni in consiglio per convincere l’amministrazione a distribuire i famosi 500 pacchi alimentari per gli indigenti, disponibili con il contratto Markas. E’ di questi giorni l’annuncio che a partire da mercoledì 19 dicembre p.v. inizierà la distribuzione di una prima tranche relativa alla fornitura 2018, cui seguiranno le successive. E’ una buona notizia, meglio tardi che mai! Ma restiamo convinti che senza le nostre incalzanti sollecitazioni nulla sarebbe accaduto e, come minoranza in consiglio, pensiamo di aver fatto il nostro dovere, dimostrando che anche dall’opposizione è possibile aiutare i nostri concittadini meno fortunati, costringendo la maggioranza a fare altrettanto. Intendiamoci, il lavoro vero non lo faranno gli amministratori, né le incolpevoli maestranze comunali ingaggiate con clamoroso ritardo, ma i volontari della Croce Rossa, Caritas e Amici 52 che, ancora una volta, si faranno carico di sopperire alle mancanze delle istituzioni. E’ a loro che deve andare la gratitudine di tutta la cittadinanza e delle famiglie che beneficeranno dei preziosi pacchi. Ora ci auguriamo che la filiera organizzativa, frettolosamente predisposta per iniziare a distribuire i pacchi entro fine anno, funzioni perfettamente, ma non tollereremo alcuno scarico di responsabilità sui volontari in caso contrario. Per i pacchi del 2018 dunque tutto sembra finalmente avviato a soluzione, ma per quelli del 2017 che il sindaco si era pubblicamente impegnato a riacquistare e ridistribuire agli aventi diritto, a che punto siamo? Qui dobbiamo ammettere che nemmeno la nostra incalzante azione sta riuscendo ad ottenere qualcosa di concreto da Binatti! Nell’ultimo consiglio comunale ci ha infatti spiegato che per lui le “valutazioni di opportunità” del suo legale di fiducia contano più che più degli impegni che si è assunto davanti ai cittadini. In altri termini è il suo avvocato che decide se è opportuno o meno che mantenga la parola data. Facile immaginare che tra le “valutazioni di opportunità” rientrino anche i circa 9.000€ da spendere per riacquistare i pacchi e, soprattutto, chi se ne farebbe carico! Azzardiamo un’ipotesi, sperando di essere smentiti: il suo avvocato gli dirà di soprassedere e lui si dimostrerà profondamente dispiaciuto di non riuscire a mantenere quanto promesso a causa di insindacabili e non meglio precisate “motivazioni legali”. Argomenti da “azzecca garbugli”, fumo negli occhi che non muterebbe una sostanza che sarebbe sotto gli occhi di tutti: un sindaco che non mantiene la parola data e i poveri che dovrebbero rinunciare definitivamente ai pacchi loro sottratti nel 2017".