Oleggio - Un viaggio per i diritti e di solidarietà istituzionale. Questo il senso della missione parlamentare che, da domani, vedrà protagonista una delegazione di Senatori e Onorevoli appartenenti all'Intergruppo parlamentare di solidarietà con il popolo Saharawi. «Con il presidente dell'intergruppo, il Senatore Stefano Vaccari - spiega la Senatrice Elena Ferrara - ci recheremo nei campi profughi del deserto Algerino, ma, incontreremo anche l'ambasciatore Italiano ad Algeri, i rappresentanti del Parlamento algerino e il Presidente e i ministri della Repubblica Saharawi». Una missione che si colloca in un periodo particolarmente difficile per i profughi e per coloro che vivono nei territori occupati del Sahara Occidentale da parte del Regno del Marocco in situazioni sempre più proibitive, soprattutto sotto il profilo dei diritti umani. «Molti sono bambini, anche per questo faremo visita ad una scuola, che vivono in situazioni precarie, seppur con grande dignità: andremo a toccare con mano la realtà di un popolo che da oltre trent'anni rivendica pacificamente i propri diritti. Questa emergenza umanitaria non può e non deve essere ignorata», aggiunge la Senatrice Ferrara, che sarà presente anche come membro delle Commissioni Istruzione e Diritti Umani. Proprio in quest'ultima commissione numerose le iniziative a favore del popolo Saharawi: «Abbiamo ascoltato tante testimonianze, il racconto di un intero popolo che vive ai margini. Una condizione - sottolinea Elena Ferrara - cui la comunità internazionale deve fare fronte: non può essere negato loro il diritto all'autodeterminazione e alla libertà». Da qui la mozione sottoscritta dalla Senatrice lo scorso aprile che impegna il Governo a sostenere il processo di autodeterminazione del popolo Saharawi. Un'attenzione che la Senatrice riserva fin dai tempi dell'amministrazione del Comune di Oleggio alla popolazione del Sahara Occidentale.
«Come assessore prima e come Sindaco poi - sottolinea Ferrara - ho voluto fortemente significare la vicinanza della nostra comunità favorendo i soggiorni dei piccoli ambasciatori Saharawi per regalare loro un periodo di vita... normale. Una tradizione che ha consolidato nel tempo l'amicizia tra il territorio novarese e questo popolo».