Galliate - Riceviamo e pubblichiamo dalla minoranza in Consiglio comunale a Galliate: "Se qualcuno poteva ipotizzare che i consiglieri morosi nel pagamento dei tributi comunali fossero in buona fede, si deve ricredere. A settembre avevamo denunciato questa situazione a dir poco vergognosa ed il Sindaco e la maggioranza avevano fatto scudo ai consiglieri coinvolti con giustificazioni che si sono poi rivelate insostenibili tanto che dopo aver ricevuto gli atti di intimazione, gli avvisi di pagamento sono stati emessi, ma non è bastato. Contrariamente a quanto affermato dal Sindaco in un recente comunicato stampa, la vicenda non può dirsi assolutamente chiusa. Le risposte ufficiali pervenute dagli uffici comunali e dalla Prefettura di Novara che è intervenuta sul caso, oltre ad ulteriori accessi agli atti effettuati nei giorni scorsi, hanno consentito di aggiungere nuovi tasselli alla vicenda dei consiglieri/amministratori morosi nel pagamento dei tributi comunali. Dopo l’invio degli atti di intimazione in data 14/10/2019 l’Amministrazione ha provveduto a notificare ad un assessore e ai tre consiglieri di maggioranza morosi gli avvisi di accertamento, ma solo l’assessore, ha provveduto a saldare quanto dovuto per capitale, interessi e sanzioni. Due consiglieri, per il momento, hanno pagato solo il capitale, rimanendo debitori per interessi e sanzioni. Più precisamente un consigliere ha pagato € 1.427 per IMU e TASI del 2016 e 2017 e deve ancora pagare € 483,47 per interessi e sanzione. Il secondo consigliere ha pagato € 4.265 per IMU e TASI del 2014-2015-2016-2017 e deve ancora pagare € 1388,51 per interessi e sanzione. Inoltre, non risulta abbia saldato IMU e TASI del 2018 per € 1.008 e TARI del 2017 per € 351. Quindi deve ancora pagare non meno di € 2.747. Ci saremmo aspettati un pagamento immediato e senza riserve, ma così non è stato. Purtroppo dobbiamo ancora una volta constatare che i consiglieri continuano ad usare in maniera spregiudicata i tempi previsti dalla legge (60 gg. dalla notifica e ravvedimento operoso per il 2018) con l’implicita complicità di Sindaco Di Caprio, assessore Monfroglio e capogruppo della maggioranza Davide Ferrari, che si son ben guardati dal “convincere” questi consiglieri che il ruolo che ricoprono ha dei doveri rispetto ai cittadini galliatesi, doveri e comportamenti che dovrebbero essere virtuosi e di buon esempio senza questi inconcepibili tentativi di nascondersi dietro cavilli legali. Il terzo consigliere ha invece richiesto ed ottenuto in data 15/10/2019 la rateizzazione del debito: ma se questo regolarizza la sua posizione come contribuente non fa venir meno la situazione di incompatibilità a ricoprire la carica di amministratore prevista dall’art. 63, comma 1, n. 6 del TUEL, e ciò secondo un costante orientamento del Ministero degli Interni. Di qui la richiesta di immediata convocazione del Consiglio Comunale inoltrata ai sensi dell’art. 69 comma 1 del TUEL per contestare al consigliere interessato la situazione di incompatibilità e dargli un termine di 10 giorni per far pervenire al consiglio stesso osservazioni o sanare la posizione. Il nostro non è accanimento, ma difesa di un principio di legalità e di rispetto per la stragrande maggioranza dei cittadini galliatesi che pagano regolarmente i tributi. Caro Sindaco, dove sono finiti in questa incresciosa vicenda senso civico, bene comune, trasparenza? Si rende conto che per sbloccare la situazione abbiamo dovuto attivare procedure legali e “moral suasion” della Prefettura e nonostante ciò ancora non se ne viene a capo. Non credo sia un bel biglietto da visita per la sua Amministrazione! Buio completo o quasi, invece, sul fronte del recupero delle imposte evase dai cittadini galliatesi per gli anni dal 2015 al 2018 e che cubano complessivamente per 2.650.000 Euro. L’amministrazione con determina del responsabile affari generali in data 25/10/2019 si è limitata a trasferire temporaneamente (fino al 31/12/2019, quindi per poco più di due mesi) all’ufficio tributi un funzionario di comprovata esperienza per assicurare l’invio entro il 31/12/2019 degli avvisi di accertamento per il 2014, la cui prescrizione maturerà, appunto, a fine anno. Nessuna azione concreta invece per accertamento e recupero degli anni successivi dal 2015 al 2018. Ci aspettavamo un piano serio, una soluzione credibile e invece, a parte il correre frettolosamente ai ripari per evitare la prescrizione per il 2014, risulta chiara ed evidente la scelta politica di mantenere lo status quo per gli anni a venire. Non può essere accettata la banale risposta ricevuta ”….è intenzione dell’Amministrazione procedere anche per gli anni 2015-2018, compatibilmente con le risorse umane e tecniche a diposizione….” perché fa capire quanto Sindaco Di Caprio e assessore Monfroglio vogliano scaricare il problema sull’ufficio, mentre devono essere loro a garantire all’ufficio stesso le risorse necessarie per rendere il servizio efficace ed efficiente. Se ciò non avverrà la responsabilità (non solo politica) ricadrà solo ed esclusivamente su di loro".
Il documento è firmato da: Emanuele Zuin, Flora Ugazio, Letizia Gatti, Irene Peruccelli, Susanna Garzulano e Alberto Cantone.