Torino - "L’inchiesta anti-‘ndrangheta - ci scrivono Gianfranco Morgando, Andrea Giorgis e Aldo Reschigna - dimostra come anche in Piemonte le infiltrazioni della criminalità organizzata abbiano assunto preoccupanti dimensioni. Il lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine ha fatto emergere una ragnatela di collegamenti e di complicità che assumono l’aspetto di una vera e propria occupazione dell’economia e della società. Si tratta di un grave problema politico, che non intendiamo sottovalutare, e a cui il PD dedicherà una specifica iniziativa di mobilitazione e di sensibilizzazione. Sosteniamo l’operato dello Stato con tutta la nostra convinzione ed auspichiamo che l’azione della magistratura e delle forze dell’ordine colpisca alla radice il fenomeno e che in tempi rapidi si faccia certezza sulle responsabilità personali e chiarezza sulle eventuali relazioni tra le persone indagate e il mondo della politica. Sappiamo che la politica, che è immersa nella società, corre dei rischi e siamo i primi a rinnovare l’impegno di una severa valutazione dei comportamenti e delle relazioni. Occorre erigere muri sempre più alti. Vogliamo, però, ribadire che i dirigenti del PD i cui nomi vengono riportati nell’ordinanza e che non sono stati raggiunti da alcun provvedimento, non risulta abbiano mai messo in atto comportamenti collusi o fuori dal rispetto pieno e totale della legge. Il PD è vicino ai propri dirigenti. Siamo certi che nulla sapessero del profilo criminale di persone sentite o incontrate in occasione di appuntamenti elettorali o nell’ambito delle normali attività politico-istituzionali o semplicemente perché concittadini".