Torino - “Il 2018 si chiude davvero con una bella notizia: Regione Piemonte stanzia 100mila euro per dar vita ai centri specializzati nella cura dei disturbi derivanti dal bullismo e dal cyberbullismo previsti dall’articolo 4 della Legge Regionale 1 del 2018”. E’ il commento del Consigliere Regionale e presidente della Commissione Sanità, Domenico Rossi, che ricorda come la norma, di cui è primo firmatario, preveda che “tali strutture dovranno individuare, anche sulla scia delle sperimentazioni nazionali, dei percorsi di sostegno e cura specifici, attraverso equipe multidisciplinari sia per le vittime che per i bulli”. Una decisione che conferma l’impegno del Piemonte per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno e, in particolare, il primato novarese: saranno, infatti, AOU e Asl novaresi le coordinatrici del progetto a livello regionale. “A Novara purtroppo abbiamo avuto la prima vittima di cyberbullismo nel nostro Paese, Carolina Picchio, ma quel tragico episodio, come ricorda spesso il padre Paolo, ha generato tanti percorsi positivi: la legge 71/17, la prima in Europa nel suo genere, a prima firma Elena Ferrara, la fondazione che porta il nome di Carolina e tanti altri progetti di sostegno, formazione ed educazione rivolti ai ragazzi” ricorda Rossi. “Nei giorni scorsi - prosegue il consigliere Democratico - si è chiuso il processo per i fatti che hanno provocato il suicidio di Carolina, con la conclusione del percorso di messa alla prova dei giovani autori: la scelta di Regione Piemonte di investire rappresenta un segnale importante di vicinanza per ragazzi, famiglie e insegnanti che hanno bisogno di istituzioni attente e presenti al loro fianco nel percorso educativo”.
All’Azienda Ospedaliera Maggiore della Carità e all’Asl Novara spetterà il compito di gestire le risorse ed organizzare la rete di cura piemontese che prevederà quattro centri: Torino, Cuneo, Alessandria e Novara, a copertura di tutto il territorio regionale, valorizzando percorsi già esistenti e mettendoli a sistema. “Questo primo stanziamento - conclude Rossi - sarà importante per condividere buone prassi, procedere con la formazione del personale, predisporre protocolli condivisi e cominciare un lavoro di coordinamento fondamentale per offrire risposte all’altezza delle problematiche che manifestano vittime e bulli. Accanto ai centri di cura occorre mettere a sistema il progetto sul patentino regionale per l’uso consapevole degli smartphone, la cui sperimentazione, avviata con successo nel Vco, si sta estendendo in altre province piemontesi”.