Torino - “La nomina dell’architetto Adriano Fontaneto a presidente dell’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore potrebbe essere avvenuta in palese violazione della normativa vigente in materia”: a sollevare la questione attraverso un’interpellanza alla giunta è il consigliere regionale della Lega Nord, Alessandro Benvenuto.
“Al suddetto architetto – spiega Benvenuto -, il 12 novembre scorso, l’Ente di gestione delle Riserve Pedemontane e delle terre d’acqua parrebbe aver affidato l’incarico di redigere il Piano di Manutenzione dell’intervento di realizzazione di un percorso ciclopedonale lungo il fiume Sesia, nel tratto compreso tra il Basso Vercellese e il Novarese. Se ciò fosse confermato, la successiva nomina al vertice dell’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, effettuata dal presidente della giunta regionale l’8 febbraio scorso, sarebbe avvenuta in violazione dell’articolo 4 del D. lgs. 39/2013 in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico”.
“L’articolo in questione, infatti – sottolinea il consigliere leghista -, stabilisce che a coloro che, nei due anni precedenti, abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato o finanziati dall'amministrazione o dall'ente pubblico che conferisce l'incarico ovvero abbiano svolto in proprio attività professionali, se queste sono regolate, finanziate o comunque retribuite dall'amministrazione o ente che conferisce l'incarico, non possano essere conferiti incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni statali, regionali e locali, incarichi di amministratore di ente pubblico, di livello nazionale, regionale e locale ed incarichi dirigenziali esterni, comunque denominati, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici che siano relativi allo specifico settore o ufficio dell'amministrazione che esercita i poteri di regolazione e finanziamento”.
“La giunta - conclude Benvenuto - verifichi se vi sia stata o meno una violazione della normativa e, nel caso in cui la si riscontrasse, provveda sia alla revoca immediata dell’incarico, sia all’individuazione delle responsabilità che non hanno permesso di valutare correttamente la situazione”.