Torino - Dichiarazione congiunta di Alberto Preioni - Capogruppo Lega - Salvini per il Piemonte, Paolo Ruzzola - Capogruppo Forza Italia - Cirio Presidente e Maurizio Marrone - Capogruppo Fratelli d’Italia: “Di fronte all’emergenza coronavirus ci teniamo anzitutto a ribadire come forze politiche di maggioranza il nostro massimo sostegno e vicinanza a tutti i medici ospedalieri e generali, infermieri, oss, volontari 118, farmacisti impegnati nel contrasto dell’epidemia, al servizio della comunità a rischio della propria vita: per questa ragione abbiamo condiviso con la Giunta che i 18,462 milioni di euro stanziati per il Piemonte dal decreto legge 18/2020 siano tutti destinati ad un bonus in busta paga per tutto il personale sanitario e socio sanitario. Anche per il rispetto che tributiamo alle gravi difficoltà che stanno incontrando nell’espletamento del loro dovere, vogliamo ricordare gli sforzi sovrumani sostenuti dalla Giunta regionale per colmare le gravi carenze e attrezzare una sanità in grado di combattere il coronavirus: dai soli due laboratori idonei a processare appena 400 tamponi al giorno siamo arrivati a 19 laboratori per 5000 tamponi al giorno; dagli appena 3 dipendenti assegnati al SISP con una sola casella mail per nemmeno due indagini epidemiologiche al giorno siamo passati all’attuale piattaforma informatica CSI per gestire le segnalazioni dei medici di famiglia; dai soli 287 posti letto di terapia intensiva ne abbiamo attrezzati quasi 600, senza dover mai applicare protocolli per selezionare chi salvare e chi no. Sempre per fare chiarezza, secondo il rapporto IRES 2019 il Piemonte nel 2017 ha subito un taglio dell’assistenza domiciliare agli over 65 del 17%. Per colmare la debolezza della medicina di territorio e rafforzare le cure domiciliari impegneremo la Giunta a mantenere operative anche dopo l’emergenza coronavirus le 34 Unità Speciali di Continuità Assistenziale attivate per seguire i malati covid meno gravi a casa. A chi, invece, invoca il commissariamento statale sulla sanità regionale ricordiamo quanto ritardo dobbiamo sui test sierologici alle indicazioni confuse, contraddittorie e tardive che abbiamo ricevuto dal Governo nazionale in proposito. Il Governo regionale sta facendo tutto quanto in suo potere per aiutare il Piemonte, dedicandosi senza sosta all’emergenza ed evitando per questo di perdere anche un solo minuto per difendersi dallo sciacallaggio politico di alcuni che ne approfittano per attaccarlo. In sette mesi la sanità ne la crei ne la distruggi, prendi quella che ti hanno lasciato ed affronti giorno per giorno la più grande crisi che la Regione Piemonte sta vivendo dal dopoguerra ad oggi".
"Si può convocare una conferenza stampa dedicata al monitoraggio delle residenze sanitarie assistenziali e fornire i dati sbagliati? - si domanda il consigliere regionale, Domenico Rossi (Pd) - Sì… E’ quello che è accaduto durante l’incontro in streaming con la stampa organizzato dall’Unità di crisi del Piemonte che, oltre ad autoassolversi come al solito, per la provincia di Novara ha letteralmente “dato i numeri”. Non è la prima volta che assistiamo ad episodi di pressapochismo su un tema che, invece, richiederebbe massimo rigore ed attenzione. La puntualità e la correttezza dei report, che è mancata anche in Consiglio e nelle Commissioni, è elemento preliminare ad ogni tentativo di analisi e programmazione. Per questo già nel consiglio regionale dello scorso 31 marzo chiesi al Presidente Cirio che gli assessori presenti in Commissione Sanità di fornire relazioni scritte e aggiornate. Ogni informazione fuorviante o che ingeneri confusione non fa il bene del nostro territorio di fronte all’emergenza sanitaria. Alla piccola “bugia” sui tamponi dell’assessore Icardi che durante la conferenza stampa ha parlato di 5.000 test al giorno, quando in realtà solo tra il 10 e l’11 aprile si è arrivati al numero dichiarato, mentre nei giorni precedenti il Piemonte è rimasto di molto sotto (si veda grafico allegato), si aggiungono i dati completamente errati su Novara. Non sono stati eseguiti 3.180 tamponi nelle RSA novaresi, e non è vero che ci sono 0 casi in attesa di esito come comunicato dall’unità di crisi e riscontrabile nella tabella illustrata in conferenza e allegata al comunicato. Trattandosi di dati difformi da quelli che mi aveva comunicato il commissario ad acta il 14 aprile, ho subito telefonato in unità di crisi per segnalare l’errore e mi sono stati comunicati i dati corretti: in provincia di Novara, per le RSA sono stati effettuati 1.227 tamponi agli ospiti e 876 agli operatori. Di questi sono positivi rispettivamente 238 e 186, esclusi quelli in attesa di esito. Dai dati in mio possesso, forniti dall’ASL di Novara alla data del 14 aprile, si contavano circa 1.200 tamponi effettuati in totale, 1.000 sugli ospiti e 200 circa sugli operatori con il 36% dei pazienti positivi e il 35% tra gli operatori (esclusi i casi in attesa di esito che potrebbero far alzare la percentuale), all’interno di un cronoprogramma che prevede test nelle RSA almeno fino al 25 aprile. Ho chiesto un ulteriore aggiornamento alla data odierna. Mi auguro che almeno i dati relativi alle altre province siano corretti; chiederò spiegazioni durante la Commissione Sanità prevista per domani pomeriggio".