Novara - "Ieri ho passato la giornata al Ministero, incontrando i massimi dirigenti della Sanità nazionale e nessuno mi ha posto questioni sul Parco della Salute. Ho parlato a lungo con il ministro di temi importanti, come il Patto della Salute, fondamentali per i prossimi tre anni della Sanità nazionale. In chiusura, sapendo dell’incontro dei consiglieri regionali Chiamparino e Salizzoni con lo stesso ministro, gli ho chiesto se ci fossero dei problemi e lui mi ha rassicurato, sostenendo che non gliene risultano e che rinnova la sua disponibilità a collaborare. Non vedo, quindi, cosa ci sia da dire, se non che, dopo anni di immobilismo, il progetto è stato finalmente sbloccato da questa nuova Giunta regionale, con l’accordo di tutti i soggetti istituzionali di competenza e ora va avanti per la sua strada, che non esclude una riflessione più ampia sulla migliore collocazione dei reparti dei bambini. Alla luce dei fatti e di quanto, invece, si legge sui giornali, sto pensando di modificare il Piano di edilizia sanitaria con la costruzione di una torre psichiatrica, nella quale ricoverare i residuati bellici della Sinistra torinese". Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, in merito alle polemiche giornalistiche sul progetto del Parco della Salute di Torino. Sulle argomentazioni sostenute oggi nella conferenza stampa del Pd regionale, l’assessore afferma inoltre la necessità di riportare l’attenzione alla realtà dei fatti. "Riguardo al progetto della Città della Salute di Novara – osserva l’assessore Icardi -, devo ricordare che all’insediamento della nuova Giunta regionale la procedura era bloccata. A settembre, il Ministero ci ha notificato la richiesta di una legge che garantisca la copertura finanziaria dell’operazione, una legge che abbiamo approvato in Giunta e che lunedì approderà in Commissione, prima della definitiva approvazione in Consiglio regionale. Continuo a pensare che questo Partenariato pubblico privato, fatto a suo tempo dal Pd, ci costerà caro, perchè il privato investe 220 milioni, ma la Regione gliene pagherà 480 in 26 anni. Per questo motivo abbia siglato un protocollo d’intesa con la Cassa depositi e prestiti in modo da modificare al risparmio queste somme e riportare l’operazione ai valori di mercato. Insomma, vogliamo evitare di sbancare la Sanità piemontese e ora tutto sta procedendo regolarmente".
In relazione alla calendarizzazione del progetto del nuovo ospedale di Novara, il Sindaco Alessandro Canelli dichiara quanto segue: “L’iter prosegue come ci era stato assicurato dal Governatore Cirio e dall’assessore regionale alla sanità Icardi. La calendarizzazione di lunedì in commissione è il penultimo step prima dell’approvazione della legge che passerà in consiglio regionale. Spiace non aver potuto perseguire una strada ancora più veloce a causa dell’ostruzionismo del Movimento 5 Stelle. Quello che è certo, però, è l’obiettivo finale: poter dotare la nostra città, nel più breve tempo possibile, della nuova struttura universitaria ed ospedaliera, opera fondamentale per l’ulteriore miglioramento degli standard sanitari del nostro territorio e della ricerca scientifica. Ancora un piccolo passo e ci saremo!”.
“La Città della Salute e della Scienza di Novara e la conseguente legge per le garanzie richieste da Roma, ha un iter non solo avviato, ma che sta procedendo senza soluzione di continuità, - dichiara il consigliere novarese Federico Perugini - tanto è vero che su richiesta del Presidente del gruppo Lega in Regione Alberto Preioni, lunedì 9 dicembre arriverà nella preposta commissione presieduta dal leghista Alessandro Stecco il D.d.l 62 con il titolo “Norme relative al finanziamento del presidio ospedaliero Città della Salute di Novara”. In quella sede con un lavoro serio e rigoroso accompagneremo il testo fino al voto in aula. Ogni cosa richiede il suo tempo, soprattutto i percorsi istituzionali, ma da oggi la concretezza si tocca con mano. Di fatto però solo il M5s non ha ancora realizzato che la differenza tra il dire ed il fare è il rimboccarsi le maniche; ciò significa che il territorio novarese ha bisogno di un presidio ospedaliero moderno ed efficiente. I nostri concittadini, per il solo fatto che l’A.O.U. Maggiore della Carità sia già eccellenza sanitaria, non ci possono concedere di prendere il tempo che vogliamo, ma solo il tempo necessario. Ecco il tempo è maturo. Questo è risultato subito chiaro all’attuale Giunta regionale, alla Lega ed a tutti i rappresentanti istituzionali novaresi. Non si tratta di una mera posizione politica, ma di quel diritto costituzionale, oggi consegnato nella sua finalizzazione alle regioni. I novaresi si sono affidati alla nostra maggioranza in Regione Piemonte ed ora, è palese, non esistono più motivi per insistere con un dibattito pubblico che non rassicura. Su questo tema tutti dobbiamo fare il nostro dovere, perché credo che la macchina del diritto alla salute ed ai servizi che le appartengono in tema di ricerca, prevenzione, innovazione ed efficientamento strutturale può avere solo la marcia in avanti e non la retro” conclude Perugini.
"E’ arrivata la notizia che attendevamo da oltre tre mesi! - afferma il consigliere regionale Pd, Domenico Rossi - Finalmente la legge regionale che conferma le garanzie per la città della Salute di Novara richieste dal Ministero è stata inserita nella programmazione del Consiglio Regionale. La costante pressione sull’Assessore e il Presidente ha portato ad un risultato: è stata un’opposizione costruttiva che ha spinto la maggioranza a dare priorità a questo tema che, al di là dei proclami, non riceveva la giusta attenzione. Ora la norma deve arrivare in aula a Palazzo Lascaris al più presto e per questo nell’ufficio di presidenza della Commissione Sanità abbiamo deciso di portare il testo in commissione già da lunedì prossimo in modo da accelerare al massimo l’iter".