Torino - Dopo l’elezione del vicecapogruppo della Lega Salvini Piemonte Riccardo Lanzo (foto) a presidente, questo pomeriggio si è tenuta la prima seduta della nuova commissione consigliare permanente Autonomia. “Con oggi abbiamo avviato una macchina che vuole rendere il nostro Piemonte più libero, più forte e con spazi di azione più ampi e meglio definiti – ha commentato il presidente Riccardo Lanzo -, compiendo il primo passo di un percorso lungo e articolato che vuole andare a risolvere tutti quei conflitti di competenze con lo Stato centrale che inceppano la nostra macchina amministrativa. Il gruppo consigliare della Lega ha così mantenuto uno degli impegni qualificanti del suo programma. Questa sarà la legislatura delle grandi riforme istituzionali, dalla legge elettorale al cambio dello statuto alla riforma degli enti locali fino ad arrivare al federalismo fiscale. Ora sta al governo fare la propria parte, convocando il Piemonte e sedendosi attorno a un tavolo per definire una volta per tutte gli spazi di azione della nostra Regione su temi fondamentali per la vita dei cittadini come la Sanità, il socioassistenziale, il lavoro e i trasporti. Anche sul tema dell’istruzione la Regione deve dire la sua. Abbiamo 20mila cattedre non ancora assegnate per i ritardi del Ministero: è la riprova che questa è una delle competenze che deve andare alla Regione, l’ente che meglio conosce le necessità delle proprie scuole. Si è già perso troppo tempo: i nostri territori e le nostre comunità non possono attendere oltre per vedersi riconoscere i propri diritti”.
“L’obiettivo verso il quale il nostro Piemonte deve tendere – ha aggiunto il capogruppo Alberto Preioni – è quello di avvicinare finalmente i centri di spesa ai nostri cittadini e ai nostri territori. Una vera autonomia deve anche avere le risorse per compiersi: la ricchezza deve ritornare ai territori che l’hanno prodotta. E’ una battaglia identitaria della Lega, come abbiamo dimostrato con l’approvazione della storica legge sui Canoni Idrici. E ora ci batteremo anima e corpo perché anche gli 8 miliardi di residuo fiscale che ogni anno ci vengono razziati da Roma restino nelle tasche di noi piemontesi”.