Torino - Riceviamo e pubblichiamo da Gianfranco Morgando, segretario regionale del Pd: "L’inchiesta sui rimborsi ai gruppi regionali ha rivelato l’inadeguatezza morale di un’intera classe dirigente. Il panorama che è emerso dalle indagini è sconfortante. L’utilizzo di risorse pubbliche per esigenze personali e private, anche le più personali e le più private, è grave sotto il profilo etico indipendentemente dalle decisioni che prenderà la magistratura. Cota deve andare a Casa. Deve andare a casa nell’interesse dei Piemontesi. Perché non è stato in grado di affrontare i problemi del Piemonte: per manifesta incapacità della sua Giunta e perché ha vinto con l’inganno. Ma Cota a casa dobbiamo mandarlo per davvero, non bastano i proclami. Per questo occorre valutare con attenzione il percorso da seguire. La Direzione regionale del Partito Democratico ha approvato un Ordine del giorno che delinea questo percorso: - promuovere una forte ed ampia iniziativa politica capace di coinvolgere i mondi sociali, economici e culturali della società piemontese; - costruire di una posizione comune tra i partiti del centrosinistra; promuovere una forte mobilitazione del PD, con iniziative aperte alla cittadinanza, e rilanciare la campagna di mobilitazione finalizzata alle dimissioni del Presidente della Regione ed alla celebrazione di nuove elezioni anticipate; -ricercare le eventuali possibili convergenze anche di chi nel centrodestra sentisse il peso della responsabilità verso le Istituzioni; - immediatamente dopo lo svolgimento delle primarie dell’8 dicembre, porre la ‘questione Piemonte’ all’attenzione dei Dirigenti nazionali e organizzare una manifestazione con la presenza del nuovo Segretario Nazionale del PD. Inoltre, la Direzione Regionale del PD ha accolto la disponibilità formalmente manifestata dal Gruppo Regionale a rassegnare le proprie dimissioni entro il 28 febbraio 2014, al fine di consentire lo svolgimento delle elezioni regionali nella prossima primavera. Il PD non vuole proporre ai Piemontesi un salto nel vuoto. Per questo abbiamo il dovere di individuare le linee essenziali del nostro programma, le alleanze e un nome che rappresenti la nostra capacità di vincere le elezioni".