Torino - "Sì alla tutela del suolo, no alla nuova legge nazionale sul suo consumo che è in fase di discussione in Parlamento". È questa la denuncia che ha lanciato il Gruppo Consiliare Regionale di Forza Italia a margine del Consiglio Straordinario organizzato in Regione per dibattere l’argomento. A sostenere questa tesi il capogruppo degli azzurri Gilberto Pichetto e i consiglieri regionali Massimo Berutti, Franco Graglia, Claudia Porchietto, Daniela Ruffino, Diego Sozzani (nella foto) e Gianluca Vignale.
Proprio il presidente Pichetto ha spiegato: "La norma che stanno licenziando a livello nazionale presenta numerosi elementi negativi. Tre i più evidenti: blocca per tre anni qualunque nuova costruzione anche se prevista dal Piano Regolatore in vigore (così facendo pone i Comuni nell’impossibilità di incassare nuova IMU con evidenti problemi per i bilanci degli enti locali); aumenterà il numero dei contenziosi tra Comuni e cittadini e infine, dopo i tre anni dall’entrata in vigore della nuova norma, i Comuni avranno la possibilità di autorizzare esclusivamente fino ad un massimo del 50% dell’edificato degli ultimi 5 anni in base ad un riparto nazionale con evidente penalizzazione di tutte quelle realtà virtuose che hanno meno edificato negli ultimi anni".
I consiglieri Massimo Berutti, Franco Graglia, Claudia Porchietto, Daniela Ruffino, Diego Sozzani e Gianluca Vignaleaggiungono: "Proprio per questa ragione abbiamo presentato una proposta di legge regionale anticipando i tempi di una normativa nazionale la quale allo stato attuale risulta assurda. Bisogna infatti ricordare che la competenza in questa materia spetta alle Regione e che il governo sta aggirando la questione facendo passare il suo testo come una norma sull’Agricoltura. La Regione Piemonte deve quindi avere titolo ad intervenire. Proprio per questo motivo nasce la nostra proposta che offre un’applicazione ragionevole alla tutela del consumo del suolo, offrendo innanzitutto ai Comuni strumenti giuridici adeguati per applicarla ed evitando di complicare ulteriormente la gestione di un settore oggettivamente già difficile. La riduzione quantitativa del consumo di suolo alla scala regionale e comunale detta i criteri con cui dette limitazioni debbano essere modulate e prevede anche disposizioni finalizzate a garantire la specifica tutela che deve essere assicurata ai terreni agricoli di maggiore fertilità. Viene disposta – aggiungono i consiglieri di Forza Italia - la salvaguardia delle capacità edificatorie previste dai lotti di pertinenza delle aziende produttive alla data di approvazione della legge al fine di salvaguardare le possibilità di crescita anche occupazionale del sistema produttivo piemontese ed al fine di non inficiare le garanzie eventualmente prestate con tali aree al sistema bancario per finanziare l’attività aziendale”.
“Nella nostra proposta di legge si prevede infine – precisano - lo stanziamento di 10 milioni di euro suddivisi in 5milioni per il 2015 e 2,5 milioni per il biennio 2016/2017, tutto ciò renderà effettiva la volontà del legislatore nazionale di agevolare gli interventi di rigenerazione urbana. Senza una adeguata previsione economica infatti questo obiettivo rimarrebbe lettera morta se non adeguatamente incentivato; sappiamo infatti che un intervento su vecchi edifici ha un costo perlomeno doppio rispetto a quello indirizzato a realizzare nuovi lotti".
“ La numerosa presenza dei Sindaci piemontesi dei piccoli comuni in Consiglio Regionale “ - concludono i Consiglieri di Forza Italia – “ dimostra quanto il problema sia grave ed urgente; dispiace aver appurato ancora una volta che per la sinistra ed il Pd è mancato il coraggio di sostenere il nostro ordine del giorno che, seppur condiviso negli interventi verbali, è stato bocciato e mortificato presentando un ordine del giorno mal predisposto nei buoni propositi e che sostanzialmente non dice nulla di concreto nelle conclusioni: tutto ciò, ovviamente, al fine di non urtare la linea del Governo nazionale “
Durante la Conferenza stampa diversi Sindaci hanno chiesto di prendere la parola per testimoniare direttamente la loro contrarietà ad un provvedimento che "suona come un pensiero unico imposto a chi nei Comuni deve ogni giorno combattere rischiando continuamente l’estinzione".