Torino - Al centro delle delibere proposte dell’assessore Augusto Ferrari, approvate dalla Giunta regionale, i temi del contrasto alla povertà e delle attività dei centri famiglie a sostegno della genitorialità. Attraverso l’integrazione di nuove disposizioni è stato infatti accolto il testo del “Piano regionale 2018-2020 per la lotta alla povertà” della Regione Piemonte. Tre i punti centrali sui quali si è nuovamente intervenuti: le risorse dirette agli Ambiti Territoriali per la gestione delle attività relative al REI; quelle rivolte alle persone senza dimora e quelle destinate ai neo diciottenni che vivano fuori dalla famiglia di origine, precedentemente in affido familiare o accolti in comunità residenziali.
Il Piano, che vede, per il contrasto alla povertà, la messa la disposizione, in totale, di 297 milioni, per l’anno 2018, destinerà, per la stessa annualità, 16.400 milioni di euro dei fondi direttamente agli Ambiti territoriali.
Tali risorse sono mirate al finanziamento degli interventi relativi alle misure del Reddito di Inclusione (come per esempio l’attivazione di tirocini, sostegni socio-educativi domiciliari o territoriali, sostegno alla genitorialità, servizio di mediazione culturale); al rafforzamento dei servizi sociali, tramite l’assunzione di operatori, laddove le esigenze lo richiedano, ed al potenziamento dei punti di accesso al REI, uffici presso i quali è possibile rivolgersi per farne domanda.
Il Piano è stato inoltre aggiornato con i dati relativi al totale delle domande REI effettuate e prese in carico da Inps, in Regione Piemonte, a seguito di un monitoraggio condotto dall’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione .
Le domande presentate al 31 marzo 2018 ammontano a 20.707, di cui circa il 94% già prese in carico.
La quota destinata al finanziamento di interventi e servizi in favore di persone in condizioni di povertà estrema e senza dimora invece ammonta a 462.400 mila euro e verrà suddivisa, in parti uguali, tra i 7 ambiti territoriali individuati quali: Alessandria-Valenza, Asti nord-sud-centro, Biella-Cossato, Cuneo sud-ovest, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli.
La città di Torino, in qualità di Comune capoluogo della Città Metropolitana di Torino, sarà oggetto di una specifica dotazione.
Le somme attribuite sono destinate a persone che vivono in strada o ricorrono a dormitori o a strutture di accoglienza.
Mentre, in via sperimentale, è stata destinata la somma di 450.000 mila euro per il sostegno ad interventi in favore diragazzi che, compiuti 18 anni, e precedentemente accolti in famiglie affidatarie o in comunità residenziali, vivano fuori dalla famiglia di origine, con l’obiettivo di prevenire condizioni di povertà e permettere di completare il percorso di crescita verso l’autonomia.
Inoltre, in ambito famiglia, è stato approvato il documento di analisi redatto dall’assessorato, insieme ai soggetti del terzo settore e della società civile, in una logica di co-progettazione, che vuole rispondere appieno agli obiettivi individuati nell’atto di programmazione delle Politiche Sociali “Patto di Sviluppo di Comunità Solidali”: fornire ai Centri per le Famiglie piemontesi le competenze per condurre processi di partecipazione e di cittadinanza attiva, in modo tale che essi diventinocentri propulsori a livello locale della politica organica volta a promuovere la famiglia nello svolgimento delle sue funzioni sociali.
Scopo del presente documento è mettere a fuoco e valorizzare l’importanza di tutte le forme di collaborazione, nel rispetto dei principi di sussidiarietà, di trasparenza, di partecipazione tra i Centri per le Famiglie e i diversi soggetti del Terzo Settore per la realizzazione di attività e interventi in favore delle famiglie del territorio regionale.