Torino - “La decisione della Corte Costituzionale - spiega Gianfranco Morgando, segretario regionale del Pd in una nota - che non consente ai giudici amministrativi di pronunciarsi in tempi rapidi sulle irregolarità che hanno caratterizzato il voto regionale in Piemonte, non cambia i fatti. E i fatti sono stati accertati dal tribunale penale, che ha condannato il consigliere regionale Giovine per la truffa delle firme false. Siamo certo rammaricati per i tempi che si allungano, e che compromettono il diritto dei cittadini di poter contare su istituzioni regolarmente elette e sul fatto che l’esito del proprio voto non sia stato inquinato, ma sappiamo che il risultato finale non potrà che essere il riconoscimento dell’illegittimità delle elezioni regionali. Se alla fine, quando l’ultima sentenza sarà stata scritta, dovesse venire confermato ciò che da tempo il PD sostiene, ovvero che Cota non ha vinto regolarmente le elezioni, questo suonerebbe come una beffa per i piemontesi. Non c’è dubbio che da tutta questa vicenda la Giunta Cota esce più debole, più esposta ai venti delle contraddizioni politiche e delle tensioni della sua maggioranza. Detto ciò, il PD non cambia linea: nel primo anno e mezzo di legislatura regionale non siamo vissuti nell’attesa di una ‘soluzione giudiziaria’, ma abbiamo lavorato sul merito dei problemi, per dare vita ad una visibile alternativa politica e programmatica. Continueremo, in Consiglio regionale e nella Comunità piemontese, a batterci perché sia evidente che un progetto di governo diverso da quello di Cota è possibile”.