Torino - Il Ministro Poletti ha firmato un decreto ministeriale che prevede che chi beneficia di una misura di sostegno al reddito potrà svolgere un'attività volontaria di utilità sociale in favore della propria comunità di appartenenza, nell'ambito di progetti realizzati congiuntamente da organizzazioni del Terzo Settore e da Comuni o Enti Locali. Gli oneri della relativa copertura assicurativa, attivata dall'Inail, saranno sostenuti da un apposito Fondo, di durata biennale, istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
“Si tratta di un provvedimento importante - ha affermato l'Assessore regionale alle Politiche sociali Augusto Ferrari - ela scelta del Ministero di coinvolgere i soggetti beneficiari di contributi di sostegno al reddito anticipa soluzioni strategiche per riconfigurare il modo stesso di intendere gli aiuti e aprire scenari nuovi per costruire un welfare di seconda generazione che coinvolga queste persone in attività di volontariato con finalità di utilità sociale in favore della propria comunità”.
“Il decreto – ha proseguito l'Assessore – “individua le modalità di utilizzo del Fondo istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, stabilendo anche i requisiti soggettivi per poter beneficiare della copertura assicurativa e prevedendo, nel dettaglio, che potranno accedere a questo progetto sperimentale coloro che percepiscono le prestazioni di sostegno al reddito di cassa integrazione guadagni ordinaria o straordinaria, integrazione salariale e contributo a seguito di stipula di contratti di solidarietà, indennità di mobilità Aspi e mini-Aspi, prestazioni legate alla cessazione del rapporto di lavoro o alla sospensione o riduzione dell'attività lavorativa, anche a carico dei fondi di solidarietà e altre prestazioni di natura assistenziale finalizzate a rimuovere e superare condizioni di bisogno, di difficoltà della persona erogate a livello nazionale e locale”.
“La scelta del Ministero, d'intesa con ANCI e Terzo Settore - ha concluso Ferrari - va nella direzione giusta per fornire alle persone in difficoltà economica nuove opportunità di inclusione sociale che potrebbero portare a possibilità di reinserimento lavorativo e ad un coinvolgimento attivo a sostegno della società”.