Torino - Le Province piemontesi riceveranno dalla Regione complessivi 4 milioni di euro per coprire i costi dei contributi diretti al sostegno e all’integrazione lavorativa dei disabili. L’apposito fondo viene così alimentato anche per tutto il prossimo anno. L’assessore al Lavoro, Claudia Porchietto, annuncia la decisione di prorogare dal 31 dicembre 2011 al 31 dicembre 2012 il termine per la chiusura delle attività: “Abbiamo verificato come l’attuale crisi economica abbia causato una maggiore difficoltà delle imprese ad assumere disabili. Ora le Province dovranno presentare un’integrazione dei piani già in essere entro il 30 settembre 2011 avendo la garanzia di vedere la propria spesa coperta secondo la ripartizione decisa in base al numero dei disabili iscritti nelle liste del collocamento obbligatorio”. Questa la ripartizione su base provinciale: Alessandria 354.000 euro, Asti 154.000, Biella 200.000, Cuneo 393.200, Novara 275.600, Torino 2.329.600, VCO 144.400, Vercelli 148.800 euro. I disabili iscritti nel collocamento obbligatorio erano 27.122 al 31 dicembre 2010 (2400 ad Alessandria, 1047 ad Asti, 1356 a Biella, 2665 a Cuneo, 1870 a Novara, 15.797 a Torino, 977 nel VCO, 1010 a Vercelli. I criteri di realizzazione sono reiterati: si tratta di interventi rivolti esclusivamente alle persone disabili previste dalla l. 68/99 e devono avere una finalizzazione occupazionale. Fondamentale è la collaborazione con il sistema delle imprese, attraverso attività promosse a loro favore, e valorizzando la cooperazione sociale nel collocamento lavorativo. “Questa scelta amministrativa - conclude Porchietto - dimostra ancora una volta l’attenzione dell’amministrazione Cota nei confronti dei disabili, già avviata con la previsione di un allargamento della manifestazione Io Lavoro anche al mondo dell’handicap. Ora dobbiamo avviare una seria riflessione per definire, in accordo con tutti i principali attori istituzionali e sociali, i nuovi indirizzi programmatici sulle modalità di accesso al fondo regionale per contestualizzarli al momento di crisi attuale e soprattutto in considerazione dei ragionamenti che si stanno aprendo con le Province sull’accreditamento e che dovranno trovare una loro completa definizione entro il 2012”.