Torino - “Ripariamo il nostro Pianeta”, questo il tema della 51esima Giornata Mondiale della Terra che si celebra oggi in tutto il mondo. Istituita infatti nel 1970, viene celebrata, come previsto dalle Nazioni Unite, ogni anno, un mese e un giorno dopo l’equinozio di primavera. È una giornata in cui tutti i cittadini del mondo – sono coinvolti 193 paesi che fanno parte dell’Onu - si uniscono idealmente per celebrare l’ambiente e la salvaguardia del pianeta anche attraverso la sensibilizzazione sulle varie problematiche che spaziano dall’inquinamento di aria, acqua e suolo, alla distruzione degli ecosistemi passando per l’esaurimento delle risorse non rinnovabili e, parallelamente, promuovere soluzioni che possano portare alla riduzione dei rifiuti, al riciclo dei materiali e alla conservazione delle risorse naturali come petrolio e gas fossili. E nel senso della sostenibilità ambientale vanno i numerosi progetti presentati, a valere sul Recovery Fund, dalla Regione Piemonte sui capitoli “ambiente” ed “energia”. Nella lotta ai cambiamenti climatici, i cui effetti sono ben visibili con l’aumento sempre più frequente delle calamità, fondamentale importanza riveste la tutela del suolo il cui consumo, che comporta la perdita di una risorsa ambientale fondamentale, limitata e soprattutto non rinnovabile, minaccia la biodiversità, provoca la perdita di terreni agricoli fertili e di aree naturali, e contribuisce alla progressiva e sistematica distruzione del paesaggio.
Per quanto riguarda il Piemonte, Il Rapporto 2000 del Sistema Nazionale per la Protezione dell’ambiente, riferito allo stato dell’arte del 2019, stima un consumo di suolo complessivo di circa 170.700 ettari pari al 6,72% della superficie totale regionale (circa 2.540.000 ettari). Un valore che, percentualmente, risulta però inferiore al dato nazionale e tra i più bassi del nord Italia, in particolare rispetto alle regioni confinanti. L’incremento netto di suolo consumato nel 2019 in Piemonte è stato di 222 ettari, costante rispetto al 2018 (223 ettari) e in flessione rispetto agli anni precedenti: 552 ettari nel 2017 e 392 ettari nel 2016.
“I dati dimostrano come il Piemonte sia un esempio virtuoso di tutela del territorio – afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati - Prendersi cura della propria terra è un atto di responsabilità verso le future generazioni. La priorità è quella di recuperare le grandi aree abbandonate delle città per rilanciare l’economia e diminuire il degrado urbano”.